Nicholas Anelka, l'apice della carriera a 21 anni. Un disastro con la Juventus

Nicholas Anelka nell'estate del 2000 era probabilmente il giocatore più ambito di tutti. Perchè con l'Arsenal di Arsene Wenger aveva vinto una Premier League da invincibile, battendo anche l'odiato avversario, il Manchester United di Sir Alex Ferguson, con un suo gol. Rischiava di essere anche l'astro nascente della nazionale francese - che vinse l'Europeo proprio contro l'Italia - di lì a poco, perché per 23 milioni di sterline venne completato il suo trasferimento al Real Madrid. Su di lui c'erano anche Juventus e Lazio, ma per motivi diversi - nonostante la Serie A fosse la destinazione favorita - non se ne fa nulla.

Oggi Anelka compie 44 anni, ma fece discutere di sé per i suoi comportamenti non convenzionali. Proprio con Wenger andò allo scontro per finire al Real Madrid, salvo poi pentirsi poco dopo. Compagni di squadra ostili, un modo di giocare abbastanza differente da quello vissuto prima, qualche presenza (31 a fine stagione) e pochi gol (solo 7). Alla fine della stagione il presidente cambia, è Florentino Perez, che cerca di offrire Anelka proprio alla Juventus in cambio di Zinedine Zidane, senza però riuscirci.

La situazione era però già degenerata a marzo, quando Anelka decide di non fare allenamento per tre giorni di fila, causando l'ira del club. Qualche sprazzo di classe, ma a fine stagione le strade si separano. Torna al PSG - dove era cresciuto e che aveva mollato per l'Arsenal - per 34,5 milioni.
Poi Liverpool, Manchester City, Fenerbahce, Bolton, Chelsea, Juventus, West Bromwich e Mumbai City, a chiudere, nel 2015, in India. Nel nostro campionato, arrivandoci con quasi tre lustri di ritardo, saranno solo due presenze e zero gol. Un grande calciatore che toccò l'apice della carriera il 24 maggio del 2000 a Saint Denis, vincendo la Champions da titolare.