Agnelli-Conte come Ibra-Lukaku? Adesso la Procura Federale potrebbe aprire un'inchiesta

Il signor Mariani, direttore di gara della semifinale di Coppa Italia tra Juventus e Inter, non ha visto né sentito niente dello scontro tra Agnelli e Conte all'Allianz Stadium. Dal suo referto non sono emersi gli estremi né per la squalifica dell'allenatore, né per l'inibizione del presidente juventino. Nessun riferimento quest'oggi a quanto accaduto tra allenatore nerazzurro e presidente bianconero, né allo scontro verbale Oriali-Paratici.
Questo però non vuol dire che sia tutto finito. Perché se il Giudice Sportivo si è espresso senza esprimersi, di parere diverso potrebbe essere la Procura Federale, come accaduto in occasione dello scontro Ibrahimovic-Lukaku, Quest'ultima, infatti, potrebbe autonomamente aprire un'inchiesta, esattamente come accaduto durante il derby di Coppa.
Cosa rischiano i protagonisti in caso di apertura di un'inchiesta da parte della Procura Federale.
Esclusa ovviamente la possibile applicazione dell’art. 28 del Codice di Giustizia Sportiva, che punisce i comportamenti discriminatori, e che invece potrebbe riguardare lo scontro Ibrahimovic-Lukaku. Da capire se possa entrare in gioco l’articolo 25, dedicato alla prevenzione dei fatti violenti, che al sesto comma punisce con l’ammenda più diffida le dichiarazioni e i comportamenti di dirigente e tesserati “che in qualunque modo possano contribuire a determinare fatti di violenza o ne costituiscano apologia”. Con il pubblico allo stadio, non sarebbe stato da escludere. In assenza di tifosi (e quindi di possibili incitamenti concreti, seppur indiretti, alla violenza) è abbastanza improbabile.
Si arriva così a due norme di chiusura del sistema. Anzitutto, l’articolo 39, che punisce le condotte gravemente antisportive: il secondo comma prevede la squalifica per almeno due giornate o a tempo per i tecnici. Il terzo, dedicato ai dirigenti, la sanzione minima dell’inibizione per un mese. Infine, il fondamentale articolo 4, che richiama tutti i tesserati al rispetto dei “principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all'attività sportiva”. In questo caso, le sanzioni hanno un range decisamente ampio: si va dall’ammonizione alla squalifica (per una o più giornate, o anche a tempo e persino estensibile in ambito UEFA) e all’inibizione.
