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Golden Boy, svelata la lista dei 100 candidati. Solo 2 italiani e 5 dalla Serie A

Golden Boy, svelata la lista dei 100 candidati. Solo 2 italiani e 5 dalla Serie ATUTTO mercato WEB
mercoledì 28 maggio 2025, 19:00Serie A
di Simone Bernabei

Tutto pronto a Solomeo, all’interno del Teatro Cucinelli, per la presentazione del Golden Boy Football Benchmark Index. Dal palco verranno svelati i 100 nomi candidati per l’European Golden Boy, premio vinto lo scorso anno da Lamine Yamal del Barcellona. Prima della presentazione dell’indice, andrà in scena un talk show con grandi protagonisti del calcio italiano. Fra i presenti, Galliani, Fenucci, Scaroni, Cherubini, mister Claudio Ranieri. Oltre a grandi ex come Chiellini, Vieri, Buffon, Materazzi, Cannavaro e Ferrara.

Ore 15.35, inizia l'evento con l'intervento dell'amministratore delegato della Serie A Luigi De Siervo
"Lo sviluppo della Serie A all'estero è legato a come i club si stanno sviluppando e noi ci siamo legati all'idea che la massa di persone che guarda il calcio è la stessa in ogni Paese. L'offerta è amplissima, le piattaforme sono tantissime, i social media rubano tempo alle televisioni... Insomma, l'ambiente è complesso e gli equilibri sono cambiati. Il mondo di dividerà in progetti essenziali e in prodotti che uno può anche evitare di acquistare, poiché non primari. La Serie A vuol rientrare nel primo gruppo, nei prodotti essenziali. Gli investimenti devono essere superiori al passato perché dobbiamo stimolare gli interessi della collettività. Il panorama è cambiato dopo il Covid, la capacità di una Lega deve essere quella di internazionalizzarsi, di intrattenere tutti i tifosi tutti i giorni e non solo nel match day. Dobbiamo crescere da tanti punti di vista, noi possiamo lavorare anche per promuovere l'Italia. Vogliamo essere quotidianamente sui dispositivi di ogni persona che segue il calcio. Si diventa tifosi dai 6 ai 12 anni e noi è lì che dobbiamo andare ad intervenire anche come contenuti. L'idea è sviluppare un contenuto in modo costante, svegliando e attivando la comunità e l'interesse anche all'estero, in modo da avere interesse nei prossimi anni. La qualità è sotto gli occhi di tutti: il NY Times ha detto che siamo il campionato più interessante al mondo, con sorpassi e controsorpassi".

La penultima giornata in contemporanea?
"E' interessante, crea quella dipendenza da risultato. Ma dobbiamo anche dire che l'audience è stata la metà rispetto a quando facciamo lo spezzatino. Per questo è antistorico pensare che si possa tornare al calcio minuto per minuto di anni fa. Una massimo due volte l'anno si potrà fare, per il resto ancora avanti con lo spezzatino".

I punti di forza del nostro calcio nei confronti dei mercati esteri?
"Siamo reduci dalla premiazione di Napoli, è stato straordinario. Siamo l’unico sport che può reare un rito collettivo: l’immagine significativa sono i fuochi d’artificio su Napoli, il coinvolgimento totale di scuole, la città paralizzata per giorni. Su questo gli americani diventano matti, perché loro hanno quel tifo meccanico e organizzato. Noi abbiamo dentro questo sentimento, è l’asset che gli investitori americani percepiscono come elemento di forza. E poi abbiamo 7-8 squadre che possono vincere. L’esempio è il Bologna, con investimenti seri è riuscita a vincere dopo 51 anni. Il fatto che negli ultimi 6 anni si siano alternate le vincenti dà l’idea di questo aspetto, soprattutto pensando all’Europa. Siamo l’unico vero campionato interessante, ma questo non è sufficiente perché sono fondamentali i campioni e oltre ad essere grandi calciatori devono essere anche personaggi. I mercati crescono se li si coltivano, per questo dobbiamo lavorare tanto”.

La questione degli stadi?
"Abodi ha ribadito che serve un commissario per gli stadi. I nostri stadi sono i più vecchi d'Europa, con 75 anni di età media. Avere stadi non all'altezza significa limitare i servizi. In Germania coi Mondiali del 2006 hanno risistemato gli stadi, e pur essendo un campionato orribile è godibile anche dalla tv proprio per questo motivo. Vedere la Fiorentina che gioca in quello stadio coi cantieri, con le gru, non è accettabile. Il tifo è parte dello spettacolo, basta guardare l'Inghilterra. Quindi gli stadi moderni sono fondamentali".

Ore 16.04, sul palco Adriano Galliani e Giovanni Branchini, con loro anche Claudio Ranieri
Galliani sull'evoluzione del calcio: "Sono nel calcio da 50 anni, avevo tentato di fare il calciatore ma non ho mai avuto capacità. E non ho mai avuto la tentazione di fare l'arbitro. Quindi mi era rimasto solo il dirigente. Io da piccolo quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande, rispondevo 'il presidente del Monza'. C'è differenza: 50 anni fa il calcio afferiva alla sfera dei sentimenti, oggi alla sfera del business. E poi in 50 anni ho capito come i diritti tv abbiano cambiato la gerarchia del calcio. All'epoca si viveva da ricavi da stadio: il Benfica poteva permettersi di trattenere Eusebio per tutta la carriera. I diritti tv hanno cambiato la gerarchia del calcio completamente".

Branchini sul come è cambiato il calciomercato: "Ho iniziato 40 anni fa, in quel periodo iniziava la professione dell'agente. L'incidenza maggiore c'è stata col cambiamento economico del nostro mondo: ha cambiato i rapporti, i linguaggi, i calciatori. Questo ha dato benefici, ma ha anche tolto molto di quella che è l'essenza dello sport che per me non può essere solo business. Altrimenti perde l'essenza. Nessuno da bambino inizia con l'idea di diventare milionario, si inizia per passione. Negli anni 2000 tutto è cambiato, è arrivata un'ottica diversa e ci si è proiettati più verso la sfera del business".

Branchini: "Galliani nel '97 rifiutò Ronaldo? Più che altro in quel momento Galliani non aveva quell'esigenza. Un bravo dirigente non acquista un calciatore solo per piacere, deve prendere qualcosa che sia congeniale alla squadra. Qualcosa che possa risolvere problemi e far migliorare. Io negli anni ho avuto qualche centravanti: Careca che doveva lasciare Napoli, ma il Milan aveva uno scarso come Van Basten... Poi Romario che doveva lasciare l'Olanda, ma il campionato olandese non era considerato di grande livello e lui andò al Barcellona".

Galliani sul futuro del calcio: "Il sistema mondiale delle pay tv perde, o comunque non aumentano gli investimenti. Vedo un calcio dove vi saranno un gruppo di squadre in stile basket. Il campionato è a 20 squadre, quando noi facevamo e vincevamo la Coppa dei Campioni si facevano 9 partite. Le risorse erano molto limitare. Oggi l'Inter che arriva in finale fattura più del doppio di quello che si fattura in 38 partite di campionato. Le competizioni internazionali sottraggono risorse ai campionati nazionali, insomma. Per i calciatori secondo me si allargherà la forbice: chi guadagna 5 milioni ne prenderà 15, chi ne prende 1 scenderà a 500 mila euro. Perché le partite internazionali sono infinite, la UEFA ha distribuito più di 3 miliardi di euro e si pensa che la prossima possa portarne 4,5. Per questo dico che la Lega deve lavorare per fare in modo che i campionati abbiano le risorse per mantenere i calciatori di un certo livello".

Sul palco anche Claudio Ranieri: "Quando sono arrivato a Roma i ragazzi avevano il morale sotto i tacchi, ho chiesto di tirare fuori il bambino che era in loro. Io cerco di entrare in sintonia coi miei giocatori, cercando il feeling, di entrare in simbiosi per stimolare il loro io. Il calcio è un gioco, ma tante volte è pesante e io come alleantore devo bilanciare: creare atmosfera se non ce n'è, sdrammatizzare se ce n'è troppa. E' un gioco ma è un gioco con tanti miliardi".

Branchini sul futuro del calcio: "Noi non dobbiamo perdere di vista il fatto che il calcio è uno spettacolo e lo spettacolo lo fanno i calciatori. E' vero che il calcio tedesco non è attraente, ma ha due fra i giovani più forti del mondo, ovvero Wirtz e Musiala. Oggi il Bayern è andato oltre la propria filosofia: ha acquistato Kane a 100 milioni e gli dà 13 milioni all'anno, Musiala ha rinnovato per 16 milioni all'anno. Noi dobbiamo seguire un modello che produce i Musiala e gli Yamal. Da quanti anni non abbiamo un giocatore importante ambito a livello internazionale? C'è Tonali, ma è stato l'ultimo giocatore oggetto di un trasferimento importante. Forse Calafiori. Ma non c'è nessun giocatore che il Real Madrid viene qua a cercare...Dobbiamo lavorare non tanto per creare un nuovo Yamal, ma per creare un giocatore che possa almeno giocare con Yamal. Poi sulle tante partite: la Fifa si inventa un Mondiale per Club che non interessa a nessuno e non ha nessun seguito e crea un danno enorme a chi deve affrontare un campionato il prossimo anno. Vedrete gli infortuni che ci saranno e vedrete quanto scadente sarà lo spettacolo che questo Mondiale offrirà”.

Ranieri sulla sua carriera: "Ho fatto una carriera con alti e bassi. La cosa bella però è anche assaporare l’amaro e avere sempre la voglia e la determinazione per lottare e ritornare. Quando sono andato a Watford mi sembrava l’inverso di Leicester: da una parte tutto andav verso il positivo, dall’altra tutto verso il negativo. Poi è tornato il Cagliari, ci siamo salvati e lì ho detto che avrei smesso. E ne ero convinto. Alcuni dirigenti importanti mi hanno chiamato, fra cui Adriano Galliani. Ma dentro di me sapevo che se sarei tornato lo avrei fatto solo per Cagliari e Roma. E ho sperato non mi chiamassero. Poi la Roma ha mandato via De Rossi e chiamato Juric e pensavo di essermela scampata… Ora però ho detto basta davvero, la decisione è presa”.

Galliani sull''acquisto che gli ha dato più gioia in carriera: "Si dice sempre che non si può scegliere un figlio rispetto ad un altro. Devo dire la verità: il giocatore che più mi ha emozionato in 31 anni di Milan è stato Marco Van Basten".

Ore 18.00, viene svelata la classifica dei 100 giocatori
Italia scarsamente rappresentata, in una lista di 100 nomi. Sono infatti soltanto 5 i calciatori provenienti dalla nostra Serie A, mentre il numero scende a soli 2 se si considerano gli italiani. Si tratta, nello specifico, di Giovanni Leoni del Parma e di Pietro Comuzzo della Fiorentina. Gli altri provenienti dal campionato italiano sono Alex Jimenez del Milan, Assane Diao del Como e Kenan Yildiz della Juventus. Al primo posto della lista c'è Lamine Yamal, che però non potrà vincere il premio avendolo portato a casa lo scorso anno. Al secondo posto Pau Cubarsì, compagno di squadra al Barcellona, al terzo Desire Doue del PSG prossimo avversario dell'Inter in Champions League.

18.23, Buffon sale sul palco assieme al padrone di casa, Brunello Cucinelli
Buffon sul talento e il calcio italiano: “Mi chiedo sempre come mai paesi come per esempi ol’Uruguay, che sono pochi milioni, hanno più talenti di noi. La risposta è solo una: che io e gli altri dirigenti siamo scarsi. Non è possibile che non troviamo una metodologia, una filiera, per ricreare talenti. Noi ci siamo vergognati di essere quello che siamo sempre stati. Sento sempre dire che bisogna essere belli, che bisogna emulare la Spagna: noi non siamo quelli, è molto semplice. E se vogliamo provarci saremmo 40 anni indietro. Oggi gente come Cannavaro o Ferrara non li farebbero giocare, e neanche Chiellini perché non ha il filtrante. La verità è questa. Quando vedo una squadra bellissima come il Barcellona è chiaro che mi diverto, ma a un Ferrara, a un Nesta, a un Chiellini, a un Cannavaro, non puoi chiedere di tenere una linea così disperatamente alta fino al 96’”.

Barcellona bello da vedere, ma eliminato dall’Inter.
“Quella è la loro filosofia, che poi li ha portati anche ad altri risultati come vincere campionato e supercoppa con prestazioni stupende. Ma se non hai quei giocatori e hai altre caratteristiche devi vincere in altri modi, non c’è da vergognarsi”.

Ancora sulla ricerca del talento in Italia:
“Io da bimbo divento juventino per Trapattoni, mi catturava il personaggio. Un ragazzo ha bisogno di innamorarsi, poi di N'kono, di Roger Milla. Campioni che avevano qualcosa di eccezionale perché ti catturano, com’è Sinner oggi. C’è bisogno di ritrovare i Cannavaro, i Bobo Vieri. Se ritroviamo quel tipo di cultura, secondo me ritroviamo anche tanti bimbi che vengono esortati a fare qualcosa di speciale. I talenti non mancano: penso a Donnarumma, Bastoni, Calafiori, Tonali, Barella… Ma il condizionamento sociale che davamo noi, della mia generazione, era diverso”.

GOLDEN BOY, I 100 CANDIDATI PER LA CLASSIFICA FINALE
1. Lamine YAMAL (Barcellona)
2. Pau CUBARSI (Barcellona)
3. Desiré DOUE (PSG)
4. Myles LEWIS-SKELLY (Arsenal)
5. Warren ZAIRE-EMERY (PSG)
6. Dean HUIJSEN (Bournemouth)
7. Kenan YILDIZ (Juventus)
8. Ethan NWANERI (Arsenal)
9. Geovany QUENDA (Sporting CP)
10. Jorrel HATO (Ajax)
11. Mamadou SARR (Strasbourg)
12. Leny YORO (Manchester United)
13. Arda GULER (Real Madrid)
14. Archie GRAY (Tottenham)
15. Eliesse BEN SEGHIR (Monaco)
16. Tom BISCHOF (Hoffenheim)
17. Lucas BERGVALL (Tottenham)
18. Pietro COMUZZO (Fiorentina)
19. Kobbie MAINOO (Manchester United)
20. Antoni MILAMBO (Feyenoord)
21. Malick FOFANA (Lione)
22. Antonio NUSA (Lipsia)
23. Christos MOUZAKITIS (Olympiacos)
24. Jan-Carlo SIMIC (Anderlecht)
25. Valentin ATANGANA (Reims)
26. Senny MAYULU (PSG)
27. Givairo READ (Feyenoord)
28. Assane DIAO (Como)
29. ENDRICK (Real Madrid)
30. Guillaume RETSES (Tolosa)
31. Ayyoub BOUADDI (Lille)
32. Roger SPORTING (Braga)
33. Malick YALCOUYE (Sturm Graz)
34. Chemsdine TALBI (Club Brugge)
35. Sverre NYPAN (Rosenborg)
36. Jack HINSHELWOOD (Brighton)
37. Taras MYKHAVKO (Dinamo Kiev)
38. Eivind HELLAND (Brann)
39. Tyler DIBLING (Southampton)
40. Christian MAWISSA (Monaco)
41. Tyrique GEORGE (Chelsea)
42. Joaquin SEYS (Club Brugge)
43. Hector FORT (Barcellona)
44. Sindre WALLE EGELI (Nordsjaelland)
45. Victor FROHOLDT (Copenaghen)
46. Rodrigo MORA (Porto)
47. Armin PECSI (Puskas Akademia)
48. Josh ACHEAMPONG (Chelsea)
49. Andrija MAKSIMOVIC (Red Star)
50. Conrad HARDER (Sporting CP)
51. Marvin YOUNG (Sparta Rotterdam)
52. Charalampos KOSTOULAS (Olympiacos)
53. Keita KOSUGI (Djurgarden)
54. Luka VUSKOVIC (Westerlo)
55. Arthur Vermeeren (Lipsia)
56. Mathys TEL (Tottenham)
57. Lucas HOGSBERG (Nordsjaelland)
58. Martin FERNANDES (Porto)
59. Kyriani SABBE (Club Brugge)
60. Michal GURGUL (Lech Poznan)
61. Aleksandar STANKOVIC (Lucerna)
62. Mike PENDERS (Genk)
63. Jean-Matteo BAHOYA (Eintracht Francoforte)
64. Matias FERNANDEZ-PARDO (Lille)
65. El Chadaille BITSHIABU (Lipsia)
66. Mika GODTS (Ajax)
67. Can UZUN (Eintracht Francoforte)
68. Paul WANNER (Heidenheim)
69. Alex JIMENEZ (Milan)
70. Jesus RODRIGUEZ (Real Betis)
71. Andrei BORZA (Rapid Bucarest)
72. Bence DARDAI (Wolfsburg)
73. Juma BAH (Lens)
74. Thijmen BLOKZIJL (Groningen)
75. Julien DURANVILLE (Borussia Dortmund)
76. Leo SAUER (NAC Breda)
77. Pau NAVARRO (Villarreal)
78. Joane GADOU (Salisburgo)
79. Yasin OZCAN (Kasimpasa)
80. Dario ESSUGO (Las Palmas)
81. Marc GUIU (Chelsea)
82. KONSTANTINOS (Genk)
83. Sael KUMBEDI (Lione)
84. Adam DAGHIM (Salisburgo)
85. Noam BEN HARUSH (Hapoel Haifa)
86. Mathis AMOUGOU (Chelsea)
87. Filip LOFTESNES-BJUNE (Sandefjord)
88. Yarin LEVI (Beitar Jerusalem)
89. Nils ZATTERSTROM (Malmo)
90. Finn JELTSCH (Stocarda)
91. Yusuf AKCICEK (Fenerbahce)
92. Martin GJONE (Sandefjord)
93. Clement BISCHOFF (Brondby)
94. Semih KILICSOY (Besiktas)
95. Ezechiel BANZUZI (Leuven)
96. George ILENIKHENA (Monaco)
97. Mikel GOGORZA (Midtjylland)
98. Kees SMIT (AZ)
99. Giovanni LEONI (Parma)
100. Nelson WEIPER (Mainz)

Ore 19, termina l’evento da Teatro Cucinelli

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