Grosso: "Il mio urlo nel 2006? Meglio quello di Tardelli, è un'opera d'arte"

“L’urlo di Tardelli è in cima a tutto, è un’opera d’arte di sublime bellezza e gliel’ho detto quando l’ho conosciuto”. Eppure anche Fabio Grosso è famoso per un urlo liberatorio, anzi due, ai Mondiali del 2006: “Forse addirittura tre, ce n’è uno più nascosto con l’Australia - ricorda a Il Giornale -, quando Neill mi atterra in piena area di rigore all’ultimo minuto”.
Bei ricordi, oggi Grosso allena il Sassuolo che si appresta ad affrontare la Serie A: “Dopo una promozione ottenuta da favoriti, cosa tutt’altro che scontata. Però è il passo. Oggi ai miei giocatori chiedo quello che mi chiedono proprietà e dirigenza, di continua a sognare”. L’esordio sarà in salita, con il Napoli campione d’Italia: “È forte, ma siamo consapevoli della nostra qualità”.
Nei giorni scorsi, nell’ambito del suo tour dei ritiri, un altro eroe del 2006 come Gennaro Gattuso è passato a salutare li Sassuolo: “È un grande uomo e un amico - dice Grosso -. Sono sicuro che ci metterà tutto se stesso, è importante ripartire e tornare a essere quello che siamo sempre stati”. I due fanno parte della "scuola" di Lippi, che tra i giocatori di quella Nazionale ha sfornato diversi allenatori: "Ho avuto le mie delusioni e le mie soddisfazioni. Tutto è frutto del lavoro, e anche di situazioni più o meno felici".
