Hellas Verona: la salvezza del lavoro a testa bassa

E' la salvezza del lavoro a testa bassa, quella conquistata dall'Hellas Verona, riuscito al contempo a sfatare un tabù che a Salerno durava dal 2005. Una situazione a dir poco complicata quella in cui si è ritrovata la compagine scaligera a gennaio, con una smobilitazione senza precedenti a metà stagione ma con Marco Baroni che è riuscito a far rendere fin da subito un gruppo capace di tenere un ruolino di marcia invidiabile nel girone di ritorno, e senza mai una dichiarazione fuori posto quando scaricare ai piani alti le responsabilità in seguito a qualche risultato difficile sarebbe potuto essere un giochino facile, e probabilmente anche quasi giustificabile.
Sogliano capolavoro-bis
E' anche soprattutto la salvezza di Sean Sogliano, al secondo capolavoro consecutivo dopo il ritorno salvifico della scorsa stagione, un d.s. riuscito a tenere la barra del timone dritta nei momenti di tempesta, sostituendo nel migliore dei modi tutti i partenti con le poche risorse a disposizione riuscendo a mantenere la permanenza in massima serie con una giornata di anticipo e garantendo al contempo qualcosa come 45 milioni in entrata nel mercato invernale (serviti anche e soprattutto per evitare derive potenzialmente sconfinate).
E ora un occhio al futuro
Adesso e fino a domenica sarà il momento di godersi il risultato ottenuto con il Verona che la prossima stagione potrà disputare il suo sesto campionato consecutivo in Serie A; poi arriverà il tempo delle scelte. Da capire se dopo il dissequestro delle quote Maurizio Setti potrà riaprire ad eventuali trattative per la cessione del club, dalle quali potrebbero conseguentemente mutare anche le eventuali strategie riguardanti il mercato oltre che lo staff tecnico e dirigenziale, ma ogni cosa avrà il suo tempo, ora è tempo di gioire.
