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Il triennio a Sassuolo di De Zerbi - Schemi e tattica, così si è arrivati ad un riconoscibile 4-2-3-1

Il triennio a Sassuolo di De Zerbi - Schemi e tattica, così si è arrivati ad un riconoscibile 4-2-3-1TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 17 maggio 2021, 15:21Serie A
di Simone Bernabei

Roberto De Zerbi lascia il Sassuolo dopo tre anni. Oggi su TMW diversi focus sul suo lavoro sulla panchina neroverde

Agli inizi della sua avventura neroverde, Roberto De Zerbi aveva scelto il 4-3-3 per disegnare la sua squadra. Una veste tattica disegnata soprattutto per le caratteristiche dei calciatori in rosa, con Boateng e Babacar che si alternavano nel ruolo di prima punta di riferimento (o falso 9, a seconda delle occasioni). Un 4-3-3 standard che via via, nel corso della stagione, si è spesso trasformato in un 3-4-3 in determinate occasioni e contro specifici avversari. Il motivo, anche qui, era da ricercare nelle specificità dei singoli: Lirola e Rogerio sono esterni che esprimono il meglio in situazioni offensive, mentre i vari Magnani, Ferrari, Marlon, e Lemos garantivano compattezza ad un reparto con 3 centrali. Ma il 4-3-3 restava comunque il punto di partenza.

Discorso simile alla seconda stagione, il 2019-2020. Nella fase iniziale l'oramai collaudato 4-3-3 venne spesso variato con l'inserimento del trequartista, Traore nel dettaglio, alle spalle dell'intoccabile Berardi e di Caputo, attaccante arrivato in estate e ben più mobile rispetto agli interpreti della stagione precedente. Da lì, il passaggio al 4-2-3-1 è stato un passaggio quasi naturale. Anche perché a questi nomi è da aggiungere quello di Boga, cresciuto ed esploso definitivamente agli inizi dello scorso campionato. Con lui pure Manuel Locatelli che col tempo è diventato interprete perfetto per una linea mediana a 2. Locatelli a centrocampo, Berardi e Boga sugli esterni, Caputo prima punta di riferimento, Djuricic e Traore che si alternavano nel ruolo di rifinitore. In pratica, quel che è oggi il Sassuolo.

Lo scorso campionato, più o meno a metà stagione, diventò quello il modulo di riferimento. E all'inizio del campionato che sta per concludersi il Sassuolo e De Zerbi hanno scelto di proseguire su quella linea. Un 4-2-3-1 fluido, perfetto per esaltare le qualità dei talenti offensivi e ottimo per dare ampiezza alle giocate, sfogo naturale della grande mole di gioco creata. Uno schema preciso che riporta ad un'idea di calcio riconoscibile che, negli ultimi mesi, ha fatto le fortune del club neroverde. E che domani potrà essere trasportata in Ucraina per passare anche la prova del grande palcoscenico europeo.

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