Papu Gomez confessa: "Il Covid mi ha chiuso le porte delle big italiane. Poi è arrivato Monchi"

Due gol e un assist in 22 presenze, dopo l'addio tutt'altro che felice all'Atalanta. Numeri non eccezionali e il Papu Alejandro Gomez lo sa bene. La sua stagione, molto complicata, sta terminando ed è tempo di bilanci: "Mi sono adattato abbastanza rapidamente, grazie al gruppo. Non sono più un ragazzino ed è stato tutto molto semplice, conoscendo la lingua e con quattro argentini in rosa. Molte cose sono successe quasi senza rendermene conto. Le partite sono passate rapidamente, sembra che io sia qui da molto tempo ma sono trascorsi solo quattro mesi da quando ho cambiato casa e vita", ha dichiarato alla tv ufficiale del Sivigila.
Perché il Siviglia: "Volevo continuare a giocare in uno dei principali campionati ed essere convocato nella nazionale argentina. Sapevo che se fossi andato in un campionato "minore" non sarebbe più successo e stavo aspettando l'opzione migliore. A gennaio e ancor di più con il COVID-19 mi si sono chiuse le porte delle grandi squadre italiane. Negli ultimi giorni di mercato è arrivato Monchi e ho detto subito al mio rappresentante di chiudere l'affare".
Prospettive future: "Dobbiamo cercare di fare in modo che la squadra resti tra le prime quattro, possa giocare in Champions League e competere con i migliori ogni anno. Magari lotteremo per vincere il campionato".
