Inter, parola d'ordine per un ciclo: blindare Conte

Mentre il terremoto del ritorno di Mourinho genera i suoi effetti sul calcio italiano, con la cascata di conseguenze che si porterà alle spalle. Quella che era sempre stata identificata alla stregua della sua casa Italiana, ovvero l’Inter, cerca di programmare il futuro con l’obiettivo di impostare un nuovo ciclo che possa essere in grado di dettare legge nel calcio italiano e con la volontà di diventare competitiva anche in giro per l’Europa. Ci sono mesi da programmazione da recuperare, quelli dell’immobilismo forzato dalle difficoltà economiche che il governo cinese ha imposto alla Famiglia Zhang, e che il ritorno del Presidente a Milano ha invece l’obiettivo di risolvere. Il passo principale da compiere è legato alla riconferma di Antonio Conte, non come atto di fede verso la speranza di un domani ancora migliore, ma come step successivo di una progettualità che il tecnico è stato in grado di rendere vincente. Al di là dei nomi che saranno coinvolti sul mercato l’identikit è piuttosto chiaro: i due ruoli tra i titolari in cui i Campioni d’Italia possono dare dei passi avanti sono il portiere e l’esterno sinistro.
Posizioni in cui verranno presumibilmente convogliate le disponibilità economiche estive, peraltro da costruire attraverso l’autofinanziamento. Tradotto: con la cessione degli esuberi.
Poi sarà tempo degli aggiustamenti, alcuni indispensabili come quello legato al reperimento di un’alternativa credibile a Lukaku davanti, ed altre accessorie come un nuovo centrocampista che rappresenterebbero a tutti gli effetti una ciliegina sulla torta nerazzurra. Un dolce che per fare la differenza avrà un solo ingrediente indispensabile: la permanenza di Antonio Conte.
