Juve, con la Roma brasiliani al potere: Arthur calamita il pallone, Alex Sandro concentrato

La Juventus si gode la vittoria nel big match dell’Allianz Stadium contro la Roma che è valsa il sorpasso in classifica proprio ai giallorossi e ancora uno step di crescita in più per l’autostima e l’entusiasmo della squadra. Vuoi per l’aggiunta di un’altra gara a reti inviolate, vuoi per l’importanza dello scontro diretto in un periodo così intenso di match ravvicinati d’alto livello, vuoi per la capacità di realizzare alla perfezione sul campo quanto preparato negli allenamenti. E proprio nel vincere la partita a scacchi contro il club allenato da Fonseca, fondamentale è stato il rendimento dei brasiliani schierati da Andrea Pirlo: Danilo, Arthur e Alex Sandro.
DA ARTHUR COME IN BANCA - L’importanza di avere un giocatore dalle qualità del brasiliano è venuta fuori, ancora una volta, nella serata torinese contro la Roma. L’ex centrocampista del Barcellona, arrivato in estate in bianconero nello scambio che ha portato in Catalogna Pjanic, è stato cercato a più riprese dai compagni nella fase di congelamento del possesso con l’abilità del numero 5 di farsi trovare costantemente nella posizione ideale per ricevere la sfera e aiutare così i compagni. In continuo movimento con le chiavi del centrocampo, e di tutta la squadra, in mano e custodite nel migliore dei modi. Essenziale per il tipo di incontro preparato dallo staff juventino. Ormai indispensabile per la mediana bianconera, anche senza quello che sembra essere il compagno di reparto ideale ossia Bentancur. Con la Roma una leggera modifica della propria posizione, ma con risultato identico: metronomo e protettore della sfera.
DANILO SOLITA CERTEZZA, ALEX SANDRO ALZA IL LIVELLO - Ciò che ormai non fa più notizia è Danilo, perfettamente calato nel ruolo sia quando schierato a destra che quando traslocato a sinistra. Spinazzola, tra i più pericolosi in casa giallorossa, non sfonda mai e buona parte dei meriti sono della capacità di assorbire le accelerazioni dell’esterno ex Juve da parte del bianconero. Per l’ennesima volta porto sicuro di Pirlo. Da una sgroppata del numero 12 invece nasce il gol che sblocca la partita e la indirizza verso la sponda bianconera: una cavalcata che ipnotizza e sfianca Cristante sul fronte sinistro del rettangolo verde con pallone scaricato a Morata che poi serve al limite dell'area di rigore Ronaldo. Oltre a questo però tanta concentrazione nel contenere gli assalti romanisti ed equilibrare i propri movimenti con quelli di McKennie che gli agiva qualche metro più avanti. Una prestazione coriacea addolcita da qualche corpo a corpo diretto vinto con Karsdorp e da quella, decisiva, avanzata che ha dato il via al 2-0 finale targato Juventus. Una vittoria che ha anche la firma carioca.
