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L'Italia è ancora bella e padrona ma l'Austria la ferma sullo 0-0 al 45' a Wembley

L'Italia è ancora bella e padrona ma l'Austria la ferma sullo 0-0 al 45' a WembleyTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 26 giugno 2021, 21:46Serie A
di Marco Conterio
fonte dall'inviato di TMW a Euro 2020 - da Wembley
Italia-Austria al 45'

Finisce 0-0 il primo tempo di Wembley con l'Italia ancora abbagliante, padrona ma per adesso senza riuscire a trovare la via del gol. La gara inizia così: Verratti per Locatelli, l'Austria che gioca a quattro. Erano più certezze che dubbi ma il gatto non era ancora nel sacco, sicché i ballottaggi della vigilia erano rimasti aperti. Però Foda e Mancini non hanno sorpreso: austriaci con l'undici anti Ucraina, che pressa alto e propone in ampio numero di uomini con un terzino a giro che resta bloccato. La formazione di gala per gli azzurri, senza Florenzi e Chiellini che vanno solo in tribuna ma con Di Lorenzo e Acerbi dall'inizio. Wembley è un tempio e accoglie i giocatori con gli occhi pieni d'emozione. Poi gli inni, gli abbracci, nessuno che s'inginocchia come l'antipasto della gara aveva previsto e via la tensione.

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Sugli spalti venticinquemila ma poco si discosta dall'atmosfera romana. Il pubblico è di marca azzurra, tricolori e bandiere. Ci sono pure quelle della Lazio, del Verona, una maglia dell'Italia di Diamanti e una di Pellè. In campo l'ira di Dio è ancora Spinazzola che sulla mancina pare all'altezza dei migliori al mondo. Al decimo ara la fascia e col sinistro fa la barba al palo. Al quindicesimo dai suoi piedi nasce un'azione che finisce sui piedi di Barella: diagonale, Bachmann la prende con la punta dello scarpino.

Immobile fa qualche errore, Insigne e Berardi fan due tiri alla Insigne e alla Berardi e stavolta son telefonati. Dietro un paio di brividi perché l'Austria più che gegenpressing fa un bel catenaccio organizzato. Concede tanto sugli esterni, in mezzo son Verratti e Barella a impostare mentre Jorginho fa il lavoro sporco e di mestiere. All trentaduesimo, poi, Immobile. Che si gira, dal limite, dopo un'azione fatta partire in versione magnifique da Barella: la palla scende giù maledetta, ma prende l'incrocio. L'Austria, che non vuol fare la sparring, trova un paio di fiammate con Arnautovic e dalla parte di Laimer, ma i guanti di Donnarumma son prensili. Quelli di Bachmann bastano invece per deviare in angolo una delle tante occasioni, stavolta in chiusura di frazione. Di un'Italia ancora bella. A tratti meravigliosa. Ma ancora sullo 0-0 dopo i primi quarantacinque di Wembley.

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