La Juve che verrà - Tre centrocampisti centrali da cui ripartire. Ma Bentancur nel suo ruolo

Dieci idee per rilanciare il progetto Juventus dopo l'ennesimo fallimento in Champions. Dalle 15.15 alle 19.45, con un focus ogni 30 minuti, TMW entrerà nel dettaglio di quella che è una rivoluzione a questo punto necessaria per ripartire. Chi dar via, chi a nostro giudizio trattenere. La Juventus deve davvero voltare pagina: se non ora, quando?
Da punto di forza a punto debole nel giro di qualche anno. Il centrocampo della Juventus è il grande punto interrogativo per la prossima stagione. Bisognerà fare delle scelte e queste scelte non potranno che passare anche da valutazioni sull'età anagrafica, sull'ingaggio oltre che sul rendimento sul campo. Ecco perché calciatori come Rabiot e Ramsey - arrivati a parametro zero e tra i più pagati della rosa - sono elementi che questa Juventus non può più permettersi. Che vanno ceduti per creare risorse e far spazio a un titolare che permetta davvero l'acquisto di un top player in mezzo al campo.
Ma chi sono gli altri centrocampisti centrali da cui ripartire? Sicuramente Arthur. Il brasiliano ieri è stato tra i migliori in campo e oggi in questa Juventus - pur avendo il difetto di giocare solo e soltanto con un piede solo - è l'unico che sa dettare i tempi di gioco e sa impostare l'azione. Ha i tempi giusti e difficilmente sbaglia, pur senza strafare. Oggi in rosa un'alternativa al brasiliano non c'è ed è sbagliato pensare che possa diventarlo Rodrigo Bentancur, forse il centrocampista più completo della Juventus ma non un regista. Con Sarri prima e Pirlo poi, l'ex Boca ha dimostrato che è un ottimo interno ma non il centrale dei tre di centrocampo.
C'è poi lo statunitense McKennie. Il suo impatto col mondo Juventus è stato notevole e non a caso è già stato riscattato. Non sta attraversando il suo momento migliore ma la sua dinamicità e i suoi movimenti senza palla non li ha nessun altro centrocampista bianconero. E poi ancora deve compiere 23 anni: il futuro è tutto dalla sua parte.
