La sveglia Fiorentina e il ritorno di Chiellini: così la Juventus ha svoltato nel nuovo anno

Vista con lo sguardo puntato all’indietro, la Fiorentina è stata una sveglia per la Juventus. Una specie di doccia fredda grazie alla quale i bianconeri sono riusciti a sollevarsi dal torpore di un 2020 chiuso con una disfatta clamorosa. Quella del 3-0 viola allo Stadium: senza grossi dubbi, il minimo storico dell’esperienza di Andrea Pirlo da allenatore. Troppo brutto per essere vero. Da quella gara, la riscossa della Vecchia Signora, confortata dai numeri, è stata evidente.
Dodici gare, dieci vittorie, otto gol subiti. Nel 2021, la Juve ha registrato la difesa: con la semifinal e di ritorno contro l’Inter, i clean sheet consecutivi in tutte le competizioni sono diventati quattro. In totale, nelle dodici partite giocate nel nuovo anno, i bianconeri hanno subito soltanto otto reti. Un piccolo passo avanti, se si considera che nelle precedenti dodici gare ne avevano subito dieci. La differenza, così, la fanno soprattutto i risultati: dieci vittorie, un pareggio (ma decisivo per il passaggio del turno) e una sconfitta (il passo falso con l’Inter, l’unico nel 2021) per la Juve di Pirlo da quel KO con i gigliati.
L’importanza di chiamarsi Chiellini. In quest’analisi, impossibile sottovalutare il peso del ritorno del capitano. “Mi ha aiutato, prima dovevo dare di più in termini di leadership”, ha spiegato di recente Bonucci. Ma il 3 bianconero non dà soltanto quello. C’era già nella richiamata sconfitta contro l’Inter, è vero. Ma i numeri a volte non sono freddi. Sottraiamo dall’equazione la gara con l’Udinese in campionato e il doppio confronto con l’Inter in coppa (casi nei quali Chiellini ha giocato troppo poco per essere considerato, ma ha pur sempre giocato). Senza il suo capitano, la Juventus ha disputato diciannove partite, incassando diciotto gol: praticamente uno a gara. Viceversa, con Chiellini in campo: dieci gare e appena sei reti subite. Più la leadership, appunto.
