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Lazio, serve una svolta: cambiare non è una sconfitta, ma sinonimo di intelligenza

Lazio, serve una svolta: cambiare non è una sconfitta, ma sinonimo di intelligenzaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 8 marzo 2021, 09:15Serie A
di Riccardo Caponetti
fonte Dall'inviato a Roma

Intendiamoci subito, la Lazio non ha perso contro la Juventus perché ha giocato con il 3-5-2. Un modulo che negli ultimi anni ha regalato gioie immense, bel gioco e risultati, con 3 trofei conquistati. E probabilmente, con il rinnovo di Inzaghi pronto per essere firmato, continuerà a far germogliare i suoi frutti, perché sarà la base su cui a Formello vorranno costruire il prossimo ciclo. La Lazio ha perso per tanti altri fattori: l'ottima prestazione degli avversari, la mancanza di concentrazione, di poca qualità in alcuni singoli e soprattutto per un atteggiamento troppo remissivo dopo i primi 20 minuti da grande squadra. Il modulo centra relativamente: è solo numero, uno schema fisso di partenza che subisce delle variazioni in base all'interpretazione che si ha sul campo. Però ogni schema ha delle sue peculiarità, dei punti di forza, e in questo momento il 3-5-2 non valorizza più l'attitudine dei biancocelesti. Che vivono un momento delicato e difficile, per le prestazioni e per i numeri: ha perso 4 delle ultime 5 partite, ha il peggior attacco delle prime 7 in classifica e la seconda peggior difesa (dopo la Roma).

Per questo serve una sterzata, una svolta. E un cambiamento radicale del modo di stare in campo, senza snaturare i principi che hanno reso grande la Lazio di Inzaghi, può aiutare. Anzi, forse è necessario: perché Lazzari, l'esterno migliore, è infortunato, i big sono in difficoltà e in difesa mancano due titolari, Luiz Felipe e Radu, che lavora per rientrare già col Crotone. La piazza lo chiede a gran voce a Inzaghi, che dovrà decidere se sia il caso e studiare eventualmente valide alternative. Non per sempre, ma per uscire da questo momento e provare a rimettere in piedi la corsa Champions. Per ridare certezze e fiducia a una squadra uscita con le ossa rotte dall'andata contro il Bayern. Cambiare poi non è una sconfitta: è sinonimo di intelligenza e di coraggio.

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