Lotito: "La Lazio di Maestrelli riferimento di valori. Nel '74 non contavano i soldi"

Giornata speciale in casa Lazio. Ricorrono oggi i 50 anni dalla conquista del primo scudetto biancoceleste, firmato Tommaso Maestrelli. Durante la presentazione del francobollo e della medaglia celebrativa del tricolore del 1974 ha preso la parola il presidente Claudio Lotito: “Oggi sono qui con un profondo orgoglio e con grande responsabilità. Io sono il custode di un patrimonio da mantenere e tramandare. Questa azione messa in campo è volta a tramandare la storia unica del nostro club, un club insignito del titolo di ente morale perché trasmettiamo valori umani e civici oltre che sportivi.
Avere la possibilità di immortalare la nostra storia con un francobollo e una medaglia per me è motivo di grande orgoglio e soprattutto rende un punto di riferimento per i tifosi e la città il nostro club. Io dico a tutti di crederci perché quella banda Maestrelli, composta da una squadra particolare e con grande spirito di gruppo, deve rappresentare lo spirito guida anche di questa squadra. Lo dico anche ai ragazzi ora, nel ‘74 non contava il discorso economico. Io ricordo che il presidente Lenzini era riuscito a fare il pater familias ed è riuscito con i suoi valori ad aiutare la squadra a raggiungere quei risultati.
Spero che questo club e questa squadra possa ripercorrere esempi del genere, che rimarranno indelebili nella storia della nostra società. Avere riferimenti certi come questi è fondamentale, quella squadra sentiva di dover rappresentare tutta la gente laziale che si sacrificava per loro nonostante i disagi economici. Queste iniziative e creare le condizioni per consegnare ai posteri le gesta di questa squadra rappresentano una dimostrazione di forza della società. Voglio inculcare questa mentalità, non si vince solo con il potere economico. Dobbiamo continuare a comporre una forza unita, ieri con molta soddisfazione le donne hanno vinto il campionato.
Ringrazio mio figlio che segue con grande dedizione le squadre, forse anche troppa. Ieri la Primavera ha battuto l’Inter 4-3, il sistema sta cambiando, le persone credono in quello che fanno come succedeva nel ‘74. Noi siamo la prima squadra della capitale e questo dobbiamo ricordarlo tutti”.
