Malagò: "Grandissimo lavoro di Mancini. I giovani? Devono giocare solo se sono forti"

Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha parlato a Radio Rai durante la trasmissione Radio Anch'io Sport, dopo l'ufficialità del divieto di assistere a Tokyo 2020 per gli spettatori stranieri in Giappone: "La decisione è stata sofferta ed è dolorosa, lo ha detto anche il presidente del CIO Bach. È tutela per gli atleti, il pubblico straniero non ci sarà e staremo a vedere come andranno le cose con la curva dei contagi in Giappone, per capire quanta percentuale di spettatori ci potranno essere".
Che idee ci sono per la rinascita dello sport dopo la pandemia?
"La crisi sta facendo emergere tanti problemi di carattere finanziario. Il sistema è al collasso, ci sono 4 categorie: allenatori, atleti, titolari di aziende e chi lavora all'interno della società, professionistica o meno. Tutte queste componenti sono in crisi. Il governo sta cercando di dare una mano ai dipendenti ma non alle società. La nostra filiera con tantissime società dilettantistiche è piena di problemi: si cerca di salvaguardare il lavoratore ma non il datore di lavoro. Siamo finiti in mezzo a una tempesta perfetta: c'è la crisi economica dovuta alla pandemia e stiamo provando a risolvere i problemi, ma dall'altra parte servono le idee. Se ci sono le risorse economiche è certamente più semplice".
Sul tema vaccini il CIO ha proposto quello cinese che però non è stato approvato dall'EMA, in Italia si pensa invece di vaccinare la popolazione nei centri federali. Cosa ne pensa?
"Sul primo tema è chiaro che la questione sia politica. La Cina ha fatto una bella mossa di propaganda ma ci sono dei problemi che devono essere risolti, non mi sembra una pista percorribile. Sulla seconda questione sono d'accordo con la proposta. In ogni città c'è un luogo dove avverranno le vaccinazioni. Chi ha una struttura è giusto che la metta a supporto".
Parlando di calcio: pensa che i fondi di investimento debbano entrare in questo mondo?
"Più che dei fondi penso che si debba fare tutto quello che si può per finanziare il sistema calcio. C'è chi dice che sia un problema tecnico chi di mentalità e chi di risorse finanziarie. Mi sembra onestamente che ciò che ha fatto Mancini è un lavoro superiore rispetto ai risultati delle nostre squadre, specialmente in Europa".
Il futuro sarà per i giovani?
"La mia opinione personale è che i giovani debbano giocare se sono bravi. Ne abbiamo di forti, più di quello che era la generazione che ha pagato lo scotto di quella precedente che ci ha portato a vincere il Mondiale nel 2006. Alcuni sono stati bruciati, adesso dobbiamo verificare il livello".
