Malatrasi: "Quella di oggi è una grande, grandissima Inter. Può battere il PSG"

Saul Malatrasi, ex difensore dell'Inter, ha vinto una Champions League con i nerazzurri e, a 5 giorni dalla finale di Monaco di Baviera, parla così a La Gazzetta dello Sport: "La mia era una squadra meravigliosa, la migliore nella storia del club. Ogni tanto penso al famoso 'credo' di Luciano Ligabue: 'Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno, e belle, in maniera diversa'. Sì, poi è arrivato Mourinho, adesso Inzaghi con una grande, grandissima Inter che può battere il PSG. Ma la mia è lassù, nel punto più alto. Dico mia anche se ho giocato poco. Sa, avevo davanti gente come Guarneri e Picchi. Però nel 1965 ho fatto 5 partite e abbiamo vinto la Coppa".
Com'erano Herrera e Rocco?
"Il top. Ho sempre detto che con Herrera non mi trovavo bene. So che mi stimava, mi aveva voluto lui. Ero alla Roma e mi ha chiamato: 'Venga, faremo un buon calcio'. Sì, vero. C'è da dire che Herrera non andava molto d'accordo con Picchi, soffriva la forte personalità del capitano. Voleva comandare, vincere, fare tutto lui. Le racconto questa: dopo una partita di Coppa dei Campioni siamo tornati in ritiro ad Appiano. lo e Mario Corso non avevamo sonno e abbiamo passeggiato fino all'alba nel silenzio. Nei prati c'erano fagiani e lepri. Improvvisamente spunta la Mercedes di Herrera. Suona il clacson e mi chiama: 'Malatrasi, venga, salga, andiamo all'Arena a giocare il derby con la squadra De Martino'. Non stavo in piedi, però lui non ha voluto assolutamente sentire ragioni. Ci teneva a vincere tutto: aveva il premio doppio, anche per le riserve. Questo era Helenio. Era tirchio, ci dava del lei, faceva fatica a parlarci, andava d'accordo soltanto con Luis Suarez".
E come è andata nel Milan con il Paron Rocco?
"Beh, molto diverso. Con lui si parlava in dialetto. Diceva di me: mi dirige la difesa, xe bravo quel mona de rovigotto. Sa come sono arrivato al Milan? Su consiglio di Helenio Herrera. Ero al Lecco e il Mago ha chiamato Rocco e gli ha detto: 'Prendi Malatrasi, è buono'. Il Paron era scettico, poi mi ha raccontato: 'Sai, avevo paura che sto imbroglione del Mago me tirasse il pacco'".
