Mancini ha ricostruito l’Italia calcistica. La FIGC prova a blindarlo, le tentazioni non mancano

Should I stay or should I go? I Clash come colonna sonora del futuro immediato di Roberto Mancini. Il ct che ha ricostruito l’Italia pallonata dalle macerie di Ventura ed è pronto a un Europeo in cui gli azzurri possono anche puntare il jackpot. Con un anno in più: un fattore che a tanti ha dato fastidio, di sicuro anche a Mancio, ma per la giovanissima nazionale italiana ha rappresentato anche l’occasione di crescere. Di presentarsi a Euro2020 come una squadra di talenti fatti e non da fare, di certezze e non promesse. Anche grazie al lavoro dell’ex allenatore di Inter e Manchester City. Che la FIGC, nonostante qualche attrito nei mesi passati non sia magari mancato, si terrebbe stretto volentieri. Sul piatto c’è un rinnovo fino al 2026: un progetto ambizioso e anche qualcosa in più. Non si ricorda qualcosa di simile negli anni recenti: per trovare un legame così lungo bisogna addirittura tornare a Valcareggi. Manca però la firma, anche se lo stesso Mancini assicura: non è un problema. Ma perché non c’è ancora?
Le tentazioni non mancano. E in estate si sente già suonare un gran valzer degli allenatori, in giro per l’Europa ma anche in Serie A. Una su tutte: nonostante le rassicurazioni, la sensazione che si possa liberare la panchina della Juventus è forte. Ha rivelato in passato di esserne stato tifoso da giovane, sarebbe sicuramente tra i nomi più spendibili e più graditi. La Signora può affascinare, inutile nasconderlo. La FIGC sta provando a mettere a tacere tutte le sirene, anche quelle oggi solo eventuali da Torino, prima del tempo. Il punto è se ci riuscirà.
