Manicone, vice ct Iran: "Taremi sta bene. Io tornato a casa prima delle bombe"

Antonio Manicone, vice commissario tecnico dell’Iran, intervenuto a Radio anch’io sport su Rai Radio 1, commenta la delicata situazione del Paese mediorientale: “Taremi sta bene, io sono sono riuscito, dopo le due partite di qualificazione, a tornare a casa un giorno prima delle bombe. Sto bene, anche se poi sento quotidianamente gli amici dello staff tecnico, massaggiatori e magazzinieri, che sono là. E quindi un grande pensiero è rivolto anche a loro".
Come mai la scelta di andare in Iran?
“Io ho fatto sette anni con la Svizzera, con due europei e un mondiale. Poi siamo andati a Bordeaux, dopodiché mi ha chiamato il dg della federazione iraniana, dicendo che avevano parlato con il dg svizzero: volevamo alzare il livello. Prima avevamo trovato un accordo solo per il 2023 per la Coppa d’Asia, dove siamo arrivati in semifinale. E poi mi ha chiesto se volessimo continuare fino al 2026, ultimamente mi hanno mandato il mandato anche come direttore tecnico della nazionale olimpica, in vista delle qualificazioni a settembre della Coppa d’Asia Under 23. L’obiettivo è alzare il livello in toto”.
Ieri l'Under 21 ha perso, che futuro c’è per l’Italia?
“Se la Nazionale avrà lo spirito che ha fatto vedere ieri la squadra di Nunziata, secondo me non avrà problemi a qualificarsi ai mondiali. Ieri ho visto lo spirito che molti dicono manchi alla nazionale maggiore, hanno fatto una partita da eroi. Hanno giocato tutti i supplementari in nove, hanno preso gol a tre minuti dalla fine del secondo. Grande partita, grande gruppo ed è quello che mi aspetto dall’Italia maggiore. Spero si qualifichi ai Mondiali”.
Come ci si comporta di fronte a uno scenario come quello che sta vivendo l’Iran? E quando pensa che potrà tornare a Teheran?
“Il calcio è un veicolo che unisce. Con l’Inter, anni fa, Moratti aveva ideato questi campus per unire i popoli e hanno funzionato”.
