Monza, con l'Inter non solo una vittoria di prestigio. E' il successo di un progetto

Izzo, Pablo Marì e Luca Caldirola. Sin dal primo momento della gestione Raffaele Palladino le scelte dell’allenatore in materia di difensori sono state chiare e nette. Su questi tre calciatori successivamente è stato costruito il resto del Monza, dove tutti sono utili ed in assenza di un vero e proprio attaccante da doppia cifra ognuno è riuscito comunque a garantire un discreto numero di gol. Difensori compresi. Se Izzo e Pablo Marì questo sfizio se lo erano già riusciti a togliere, all’appello mancava solamente Caldirola. E siccome il calcio sa essere bizzoso la tendenza è stata invertita al Mezza, in casa dell’Inter, contro la squadra con cui è cresciuto calcisticamente. Un gol pesantissimo quello di Caldirola, sotto diversi punti di vista. Un premio per un giocatore che di fatto è uno dei leader silenziosi e che spesso ha fatto bene, ma soprattutto il regalo più bello per un Monza che come da desiderio e sogno di Palladino ha certificato la partecipazione al prossimo campionato di A vincendo in uno stadio iconico.
Ci è riuscito con la tattica e con l’organizzazione prima, e con un finale di sofferenza d’altri tempi successivamente quando con cuore e fortuna è riuscito a difendere l’1 a 0.
Si dice che quest’ultima aiuta gli audaci, ed audace il Monza lo è stato sempre nel corso del campionato. E’ una bella squadra quella che Palladino è riuscito a costruire. Non facile per un subentrante alla prima esperienza in A che in precedenza aveva allenato solamente la Primavera ma che ha dimostrato di avere stoffa. Con i fatti, con il lavoro quotidiano, con la gestione di un gruppo con cui è riuscito ad entrare in sintonia sin da subito. La vittoria prestigiosa, indimenticabile, di Milano con l’Inter è l’ideale riconoscimento per un’annata contraddistinta da tante soddisfazioni e dalla certezza di aver gettato le basi per costruire qualcosa anche di più grande. Ma questa sarà un’altra storia.
