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Napoli, l'incredibile festa liberatoria dopo lo Scudetto più sofferto ed estenuante

Napoli, l'incredibile festa liberatoria dopo lo Scudetto più sofferto ed estenuanteTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 09:08Serie A
di Antonio Gaito

Da uno degli Scudetti più dominanti di sempre ad uno dei più estenuanti e sofferti. Il quarto Scudetto del Napoli, il secondo in tre anni, ha portato inevitabilmente a tanti paragoni tra gli ultimi due trionfi con i più che alla fine hanno scelto le emozioni - e palpitazioni - di quest'ultimo. Lo Scudetto all'ultima giornata, arrivando col peso di una possibile delusione dopo le difficoltà manifestate contro Genoa e Parma e la tensione accumulata nell'ultimo mese e non solo, ha portato la città ad un'incredibile festa che è stata pura liberazione. Maxi-schermi in tutti i comuni di Napoli, provincia e non solo per gli ultimi 90' e pure questi sono andati nella direzione della pura sofferenza, con il vantaggio dell'Inter ed il Napoli impreciso sotto porta, contro un Cagliari persino oltre il concetto giustissimo dell'onorare la gara, fino al gol liberatorio di Scott McTominay.

Chi altrimenti?
Sempre lui, l'MVP del campionato, stavolta certificato anche dal premio ufficiale della Lega Serie A. La semi-rovesciata di Scott McTominay, infilandosi nell'unico centimetro lasciato (forse) dal Cagliari, porta ad un altro gol pesantissimo, evitando ulteriori complicazioni quando il Cagliari sembrava sempre più gasarsi nel ruolo di guastafeste. Con Diego in copertina nei primi due trionfi, Osi-Kvara nell'attesissimo terzo Scudetto, il quarto invece porta indubbiamente il volto dello scozzese. 30mln per strapparlo allo United, un ruolo da protagonista assoluto disegnato da Manna per risvegliare un entusiasmo sopito da troppi anni ed il perfetto inserimento di Conte hanno portato ad un impatto shock col calcio italiano.

Il prodigio di Conte. E non solo
Persino superfluo sottolineare i meriti di Antonio Conte dopo il decimo posto della scorsa stagione e diverse partenze pesanti. Il tecnico del Napoli completa dieci scudetti tra la carriera da giocare e quella da allenatore (sei sulla panchina), il primo a vincere con tre squadre diverse, rivitalizzando un gruppo a terra e che aveva totalmente perso la bussola. Impossibile non citare Aurelio De Laurentiis, capace di rispondere con gli investimenti - a partire proprio da Conte - dopo gli errori del post-Scudetto e le scelte giuste sul mercato per sopperire alle assenze con nuovi protagonisti. E stavolta - con Conte o senza - non sembra voglia fermarsi.

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