Pietro Lo Monaco: "A Firenze contestazione perenne. Anche con Italiano era un massacro"


Dopo Fiorentina-Bologna, Pietro Lo Monaco, dirigente di lungo corso, è intervenuto ai microfoni di Radio FirenzeViola, commentando così la contestazione nei confronti del club gigliato: "D'ora in avanti potete dare le chiavi del centro sportivo della Fiorentina ai capi della curva e se la vedano loro. A Firenze c'è una contestazione perenne. Anche l'anno scorso, con Vincenzo Italiano, uno dei tecnici più osannati del nostro Paese, era un massacro. La Fiorentina è settima in classifica, è uscita in Conference contro una squadra forte come il Real Betis. Sta mantenendo fede a quelle che sono le aspettative aziendali, che magari non sono quelle della curva magari. Perché qui stiamo parlando del sentimento del tifo organizzato, da rispettare per tutto quello che fa, ma che magari non rispecchia la totalità del tifo.
Il dissenso è da rispettare perché fa parte del gioco, ma la globalità del tifo è differente. Poi il tifoso fiorentino è un tifoso passionale, ma dei professionisti devono sedersi e analizzare in maniera più oggettiva possibile le cose. La Fiorentina ha delle strutture importanti, un settore giovanile importante e ha un obiettivo a medio-lungo termine. Quest'anno ha preso sei-sette giocatori importanti, non tutti hanno risposto al meglio.
Se le prestazioni non sono state all'altezza delle reputazioni, penso a Gudmundsson, c'entra anche un po' la componente della rosa. Se tu fai un'analisi, ti sono venuti a mancare, per motivi diversi, Bove, Gudmundsson e nell'ultima parte Cataldi. E in tutto questo con una vittoria domenica puoi comunque andare in Europa. Su Palladino dico che è un ottimo allenatore. Ha fatto un buon campionato a Monza e poi è passato subito alla Fiorentina. Ha tante potenzialità ma bisogna stargli vicino. Io a Catania ho avuto Montella che non aveva mai allenato. E lui, così come il Cholo Simeone, andava guidato. Gli allenatori sono come i dottori: quelli coi capelli bianchi fanno diagnosi migliori di quelli più giovani".
