Sembrava fatta, ora stallo: l’Udinese e la Serie A restano italiane, ancora per un po’

La Serie A resta ancora un po’ più italiana. La cessione dell’Udinese, che sembrava fatta fino a poche settimane fa, ha vissuto una brusca frenata, prima a microfoni spenti e poi - nei giorni scorsi - con qualche indiscrezione relativa ai motivi dello stop, non definitivo, alle trattative.
Che è successo? Ad avere messo in stallo le negoziazioni con i soggetti esteri interessati (non c’è alcuna conferma ufficiale, ma dovrebbe trattarsi di Guggenheim Partners) sarebbero stati due temi. Il primo sarebbe legato alla permanenza di Gino Pozzo, figlio di Giampaolo, all’interno della società, seguendo quella che è in realtà una prassi standard nelle fasi di transizione in questi grandi affari internazionali. Altro nodo riguarda il prezzo, con una differenza - secondo diverse indiscrezioni - di circa 30 milioni di euro tra domanda e offerta.
Serie A un po’ più italiana. Con la frenata sulla cessione dell’Udinese, restano nove le proprietà italiane nella prossima Serie A, facendo (ancora per poco) il tricolore la bandiera più battuta nel massimo campionato italiano.
Le proprietà straniere nella Serie A 2025/2026:
1. Atalanta: Stephen Pagliuca e soci (USA);
2. Bologna: Joey Saputo (Canada);
3. Como: famiglia Hartono (Indonesia)
4. Fiorentina: Rocco Commisso (USA);
5. Genoa: Dan Sucu (Romania);
6. Inter: Oaktree (USA);
7. Milan: RedBird (USA);
8. Parma: Kyle Krause (USA);
9. Roma: Dan Friedkin (USA);
10. Pisa: Alexander Knaster (USA);
11. Hellas Verona: Presidio (USA);
Le proprietà italiane:
1. Cagliari: Tommaso Giulini;
2. Sassuolo: Mapei (famiglia Squinzi);
3. Juventus: Exor (famiglia Agnelli-Elkann);
4. Lazio: Claudio Lotito;
5. Lecce: Saverio Sticchi Damiani;
6. Cremonese: Giovanni Arvedi;
7. Napoli: Filmauro (famiglia De Laurentiis);
8. Torino: Urbano Cairo;
9. Udinese: Gesapar Holding (famiglia Pozzo).
