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Tare: "Lotito persona fondamentale incontrata nel mio percorso, abbiamo un legame forte"

Tare: "Lotito persona fondamentale incontrata nel mio percorso, abbiamo un legame forte"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 15 febbraio 2024, 22:38Serie A
di Tommaso Bonan

L'ex direttore sportivo della Lazio, Igli Tare, ha parlato a Radio Serie A il giorno dopo la vittoria dei biancocelesti in Champions League contro il Bayern Monaco, soffermandosi anche sulla figura del presidente Claudio Lotito: "Claudio è stata una persona fondamentale incontrata nel mio percorso, gli sarò riconoscente per sempre. Ha affidato ad un ragazzo di 35 anni e senza esperienza le sorti di una società così importante. Questa scelta coraggiosa che fece e la consapevolezza dell'investimento fatto su di me, mi hanno aiutato a vivere con serenità anche dei rifiuti dati a diverse società che si erano affacciate per avermi con loro, ma dovevo troppo alla Lazio e a Lotito e quindi sono rimasto; contento delle mie scelte e del lavoro fatto giorno dopo giorno. Abbiamo avuto tante discussioni, ma lui ha la capacità di andare oltre, ma abbiamo un legame forte, lo so, lo ho visto nei suoi occhi. La fine della nostra storia è come la fine di un rapporto consumato negli anni ma che rimane sempre bellissimo".

Vivere nel ruolo di calciatore e dirigente: "Fare il calciatore penso sia il mestiere più bello del mondo, ma a volte i calciatori hanno un modo di vedere le cose sbagliato perché manca esperienza e determinazione, le epoche sono cambiate. Ad oggi, con i social, è tutto diverso. Avrei voluto avere la testa che ho avuto da direttore anche quando ero calciatore. La visione della vita deve essere a 360 gradi, bisogna capire anche cosa vuol dire essere allenatore e direttore. Bisogna capire i ruoli. È stato più difficile essere dirigente. Da protagonista sul campo, a dirigente dietro una scrivania; ero entrato nell'ufficio di Lotito per firmare il rinnovo da calciatore e sono uscito con un contratto da direttore, senza la minima esperienza. La difficoltà maggiore è stata quella di farmi accettare dai miei ex compagni che si chiedevano come fosse possibile che Lotito avesse affidato a me quel ruolo. Ad oggi posso dirti che lui ci aveva visto lungo: sapeva che parlavo molte lingue, che avevo una conoscenza profonda del calcio italiano ed europeo e che avevo un carattere forte, oltre a venire da un sistema diverso da quello romano, gli serviva una persona come me".

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