Tether alimenta le voci, ma la famiglia Agnelli non vuole vendere la Juventus: gli scenari

L’ingresso di Tether nell’azionariato della Juventus ha acceso l’immaginario collettivo con slogan ambiziosi come “Make Juve Great Again”, ma la realtà dei fatti racconta una storia ben diversa. La società di criptovalute ha acquisito il 5% del club bianconero, ma lo ha fatto sul mercato, senza un accordo diretto con Exor o con la famiglia Agnelli. In altre parole, il controllo della Juventus resta saldo nelle mani di John Elkann, che detiene il 65% delle azioni e il 78% dei voti in assemblea, garantendo una maggioranza schiacciante.
Nonostante il potenziale economico di Tether, al momento non c'è alcuna intenzione da parte degli Agnelli di cedere il club. Elkann, secondo quanto si legge su Tuttosport, considera la Juventus un asset di valore sia emotivo che economico e non ha mai dato segnali di apertura a una possibile cessione, né a un coinvolgimento attivo degli investitori di minoranza nelle decisioni societarie. La strategia di Exor è chiara: risanare i conti del club e rendere la Juventus un business sostenibile senza intaccarne la competitività. Nessun aumento di capitale è previsto nel breve periodo e l’ingresso di Tether, almeno per ora, non modifica il percorso tracciato dalla proprietà.
Se da un lato il ruolo di Tether alla Juventus rimane marginale, dall’altro la loro presenza potrebbe aprire scenari inediti nel lungo termine. L’azienda è fortemente impegnata in settori come l’intelligenza artificiale e le biotecnologie, ambiti che stanno diventando sempre più rilevanti anche nel mondo del calcio. Per ora, però, non ci sono progetti concreti di collaborazione con la Juventus. Più in generale, il caso Tether evidenzia un trend in crescita: il calcio sta attirando sempre più l’attenzione della finanza, dai fondi di investimento alle criptovalute, nonostante il settore fatichi ancora a dimostrarsi realmente profittevole. Resta da capire se questa ondata di nuovi investitori sarà solo un fenomeno passeggero o se, col tempo, cambierà radicalmente il volto del calcio moderno.
