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TMW - I verdetti della stampa. Cagliari: Joao Pedro la star, Simeone bocciato

TMW - I verdetti della stampa. Cagliari: Joao Pedro la star, Simeone bocciatoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 24 maggio 2021, 21:23Serie A
di Francesco Aresu

Tempo di verdetti. Di bilanci. È finito il campionato di Serie A 2020-2021: Inter campione, poi Milan, Atalanta e Juventus in Champions League. Giù Benevento, Parma e Crotone. Cristiano Ronaldo capocannoniere, per la prima volta da quando è in Italia. Ma non è tutto qui: TuttoMercatoWeb ha deciso di interpellare tre firme per ogni piazza di Serie A per i giudizi sulla stagione appena conclusa. Chi è stato il migliore? Chi il peggiore? Quale voto alla squadra? E quale all’allenatore? Parliamo del Cagliari con alcuni dei colleghi che hanno seguito i rossoblù durante tutta la stagione.

IL MIGLIORE

Roberto Pinna (Gazzetta dello Sport): "Per me è Joao Pedro. Alzi la mano chi l'estate scorsa credeva fermamente a un Joao ancora goleador? Lui era tra quelli con il braccio alzato. I suoi 16 gol sono stati la linfa vitale anche nei momenti più neri della stagione che hanno tenuto in piedi i rossoblù".

Matteo Zizola (Centotrentuno): "Confermarsi non era né facile né scontato e per questo dico Joao Pedro. In una stagione in cui pochi sono riusciti a rendere secondo le loro possibilità, il brasiliano ha ribadito la sua importanza per il Cagliari sia dal punto di vista caratteriale che soprattutto realizzativo. Il Joao Pedro altalenante e senza un vero e proprio ruolo è diventato nelle ultime due stagioni imprescindibile e ha fatto della sua difficile collocazione tattica la propria forza. Meno centravanti che nel passato campionato, ugualmente decisivo per numero di gol. Meriterebbe la nazionale brasiliana nonostante la concorrenza di altissimo livello".

Alberto Masu (Unione Sarda e Videolina): "Dico Leonardo Pavoletti. Solo 4 reti, che per un bomber come lui sono una miseria. Ma dopo 6 mesi da separato in casa, quando ha ritrovato il suo posto ci ha messo testa (in tutti i sensi) e soprattutto cuore".

IL PEGGIORE

Roberto Pinna: "Il club. Anno nuovo e progetto nuovo. Ma l'idea di Di Francesco manager con Carta alla prima esperienza tra i grandi come direttore sportivo dura poco. La società si intestardisce prima con il rinnovo al tecnico e poi cambia in panchina e nel ruolo di ds appena in tempo. A un centimetro dal baratro".

Matteo Zizola: "Tanti candidati, partendo da chi non è sceso in campo - la società - passando per il primo allenatore in carica - Di Francesco - e arrivando a diversi elementi della rosa. Dico però Simeone perché dopo le premesse delle prime giornate i suoi gol e soprattutto le sue prestazioni sono sparite dall'oggi al domani. Non solo con l'arrivo di Semplici e il rilancio di Pavoletti, ma da ben prima il Cholito ha perso sia il fiuto del gol sia la partecipazione attiva al gioco. Simbolo di quel gruppo di calciatori che hanno forse guardato troppo altrove dopo i primi risultati positivi, potrebbe essere stata la sua stagione d'addio al calcio italiano. Come a Firenze anche a Cagliari il suo secondo anno non ha portato una conferma nei numeri, anzi".

Alberto Masu: "Verrebbe da dire la società, che per mesi ha sbagliato tutto quel che si poteva sbagliare. Tra i giocatori Simeone, che dopo una buona partenza, sulla falsariga della passata stagione, è entrato in un tunnel da cui non è più uscito".

VOTO ALLA SQUADRA

Roberto Pinna: "5,5. Una prima parte da incubo e poi la svolta con Semplici in panchina. Al tecnico toscano il merito di aver cancellato alcuni dei fantasmi storici dello spogliatoio, gruppetti su tutti. Buona mentalità e gioco che ha badato alla sostanza nella parte finale. Tanti, troppi, però hanno giocato al di sotto delle aspettative".

Matteo Zizola: "5,5. Date le premesse, viste le aspettative, considerato il costo tra ingaggi e valore della rosa, il voto alla stagione nel suo complesso è per me 5. Certo, c'è la rincorsa salvezza che ha riportato a galla la squadra, ma come quegli studenti che vedono avvicinarsi la bocciatura e iniziano a rendere solo nell'ultimo trimestre, così il Cagliari ha deciso di svegliarsi giusto in tempo per evitare la retrocessione. Non si possono però dimenticare tutti gli errori di una stagione chiusa con 19 sconfitte, con 37 punti, con velleità di parte sinistra della classifica e chiusura appena sopra la zona rossa".

Alberto Masu: "5. Perché la salvezza, per gli obiettivi iniziali, è il minimo sindacale. E se negli occhi resta l'incredibile rimonta finale, non si può dimenticare che il Cagliari, nelle prime 30 giornate, ha battuto tutti i record negativi della sua storia"

GLI ALLENATORI

Roberto Pinna
Di Francesco 5: "Parte senza il tempo utile per sperimentare e dare una chiara immagine al suo Cagliari. Non fa un vero pre-campionato e deve testare a Serie A in corso. In autunno i primi scricchiolii e poi sotto Natale la crisi nera. Paga colpe non solo sue, anche se tatticamente si intestardisce in troppe rivoluzioni che forse gli costano lo spogliatoio anzitempo".
Semplici 7: "Quando arriva è l'unico veramente convinto dell'impresa. E dopo due vittorie fondamentali con Crotone e Bologna attraversa anche lui una fase nera per risultati e prestazioni. Tanto che inizia a capire lo scetticismo iniziale. Dopo il Verona però ribalta la squadra come un calzino e mette in fila 7 risultati utili. Sembra l'alba di un nuovo inizio e invece a Cagliari salvo ecco le ombre e le poche certezze sul suo futuro".

Matteo Zizola
Di Francesco 4,5: "Sarebbe dovuta essere la stagione del suo rilancio dopo Genova, invece è stata quella del definitivo passo indietro. Il secondo fallimento di fila non può che portare a una valutazione negativa per Eusebio Di Francesco (4,5), partito con l'idea di riscattare i malintesi doriani e finito dentro un malinteso ancora più grande in Sardegna. Non tutte le colpe sono state sue".
Semplici 7: "Nonostante il suo arrivo in corsa, il suo lavoro dimostra che la squadra, pur considerando tutti i problemi, aveva nelle corde ben altri risultati. Il tecnico toscano ha portato normalità, pragmatismo e fiducia nei propri mezzi, il resto lo ha fatto un gruppo di calciatori che obiettivamente aveva reso infinitamente meno del dovuto".

Alberto Masu
Di Francesco 4: "Doveva essere il valore aggiunto della squadra, ma si è incartato in una serie di errori, collezionando il terzo esonero di fila".
Semplici 7: "È arrivato in una situazione deprimente, ha rimesso le cose a posto e ha dato al Cagliari cuore e gioco. E soprattutto la salvezza".

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