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TMW RADIO - Sconcerti: "Il Milan paga un eccessivo mercato di gennaio. Calhanoglu è spento"

TMW RADIO - Sconcerti: "Il Milan paga un eccessivo mercato di gennaio. Calhanoglu è spento"TUTTO mercato WEB
martedì 27 aprile 2021, 19:29Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
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Mario Sconcerti, prima firma del giornalismo italiano, intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Mario Sconcerti, firma prestigiosa del giornalismo sportivo, è intervenuto a TMW Radio, parlando inizialmente dei problemi del Milan nel corso di Stadio Aperto, trasmissione condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Al Milan sta succedendo quanto non era accaduto finora, forse pagano persino l'eccesso di interventi a gennaio: era come un gruppo magico, andava toccato meno possibile. Mi sembrano sfiniti, stanchi: hanno fatto un campionato di corsa dal post-Covid a questo. Il crollo oggi è diventato evidente, gli sono venuti meno i grandi capisaldi di questi ultimi gironi: parlo di Theo Hernandez, Bennacer, Calhanoglu e Ibrahimovic. Lo svedese da novembre ha segnato in tre partite sole. Bennacer è tornato ma non è in condizione, mentre Calhanoglu era la vera differenza del Milan e non so se si sia spento sulla questione del contratto. Non possono essere Kessie o Saelemaekers ad accendere la luce".

Il Milan può permettersi di puntare su Scamacca?
"Per me è un ottimo giocatore, ma non so se sia ancora da San Siro. Credo che dall'anno prossimo un po' di gente, se non tutta, tornerà. Potrebbe anche bastare investire su Scamacca, ma serve fare una squadra per vincere, visto che a perdere ci sono riuscite in tante negli ultimi anni. Quest'anno si affaccia alla vittoria un'Inter in condizioni particolari: se tutte pensano solo ad entrare in Champions, non finiremo mai di ricostruire niente".

Ce la farà per la Champions?
"Il Milan arranca, ora ha difficoltà anche in trasferta. O si sbriga, questione di giorni o... La condizione però mi sembra poco recuperabile: le partite sono cinque e c'è qualche scontro diretto. La cosa va considerata aperta. A Natale avevano 5-6 punti più dell'Inter, ne hanno persi una ventina... La flessione è importante e ti fa chiedere se era più vicino al vero il Milan di prima o quello di ora?".

La Lazio è tornata in gioco?
"Certo, la Lazio potenzialmente è la migliore di tutti, e sono anche stanco di dirlo sempre da 5 anni: spero però riescano a finire l'opera senza lasciarla a metà. Sono una grande squadra che non prende coscienza di ciò, e composta solo da quattordici giocatori. Inzaghi non schioda dalla formazione base, ed è quella di 5 anni fa".

Chi vorrebbe come allenatore della Fiorentina?
"Se il rapporto con Gattuso si è raffreddato significa che non è mai nato... Che senso ha sentire l'allenatore quarto in classifica se non gli puoi fare la squadra. De Zerbi però va bene".

Meglio di Juric?
"Sì. Juric è una garanzia ma è stato già scoperto tutto, mentre De Zerbi penso abbia qualcosa ancora di potenziale: il problema, comunque, è di giocatori. Se glieli dai buoni ha dimostrato di saper fare buone cose. Mi dispiacerebbe non venisse Gattuso, sarebbe nome ambizioso che costringe a fare una certa squadra. Prima dell'allenatore, c'è da capire che tipo di giocatori seguiranno".

Anche per gli obiettivi.
"Certo. Vorrei capire cosa si cerca, anche tra i giovani ci sono diverse categorie. Ormai è chiaro che i ventenni non li puoi cercare perché a 23 anni se ne vanno, ma non puoi neanche fare una squadra come questa divisa tra giovani e vecchissimi. Sento sciocchezze su Vlahovic: la Fiorentina ci ha sempre pensato, ma perché doveva farlo firmare quando aveva segnato 6 gol? Non gli è mai convenuto, non è che la Fiorentina ci ha pensato tardi. Così cerchiamo un colpevole che non sia il giocatore. Se ha offerte...".

Su chi deve fare la corsa la Fiorentina per salvarsi?
"Io ho molta fiducia sul quarto punto che dà aver vinto il confronto diretto col Benevento. Deve essergli successo qualcosa, e se la Fiorentina continua a fare più o meno un punto a partita riesce a farcela da sola. Ma ti basta una partita persa e ti saltano di nuovo tutti addosso".

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