Venezia, Stroppa si presenta: “Io non qui come turista. C’è la volontà di dare il massimo”

A Venezia è ufficialmente iniziata l’era Giovanni Stroppa. Di seguito riportiamo le parole dell’allenatore arancioneroverde in conferenza stampa di presentazione, riprese in formato integrale da PianetaSerieB.com:
“Ci sono tante componenti per cui ho scelto di venire qui. Con il direttore Antonelli c’è un percorso passato di amicizia profonda, un’esperienza vincente al Monza, culminata con la promozione. Sono entusiasta di poter tornare a lavorare con lui con un obiettivo che conosciamo tutti. Si farà di tutto per poter conseguire il massimo risultato. Le uniche cose certe saranno il lavoro e il sudore, cercherò di dare non il massimo, di più. La squadra è competitiva, mi auguro che rimanga tale. Mi auguro ci sia la possibilità di mantenere un’ossatura forte, perchè l’identità viene data dai giocatori rimasti. La Serie B è difficilissima, la retrocessione è la cosa più brutta da dover gestire. I ragazzi sono vogliosi di ricominciare da protagonisti il prossimo campionato”.
“Cosa porto? La gestione del gruppo, educazione rispetto e disciplina, la voglia di primeggiare e di essere protagonisti e dominanti sul campo. Cosa ci permette di essere così bravi? I giocatori bravi. Non so se sarà un percorso semplice, ma c’è la volontà di dare e di trasmettere il massimo”.
“Per quanto riguarda il modulo, non ho idee diverse. Ho un mio piano. Parlo di dominio? In questo momento storico ci riempiamo la bocca di obiettivi tecnici e i ruoli sono un po’ più flessibili. Il mio percorso mi porta al 3-5-2, ma magari con interpreti diversi. Dipende dalla proposta che uno vuole avere e che vuole dare, soprattutto da come i ragazzi rispondono sul campo”.
“La finale dell’anno scorso? Per me Venezia è stato un punto di partenza determinante per la Cremonese. Le due situazioni non sono simili, non posso metterle in sintonia. Il Venezia oggi rappresenta orgoglio, la sconfitta della finale rappresentava un cammino a metà, culminato con una stagione straordinaria, perchè volevo continuità. Da questo è scaturito il percorso che ha portato a un mese fa. Per questo ci tengo a ringraziare la Cremonese, che tra l’altro mi ha permesso di essere qua”.
“Io uomo-promozione? Non è una certezza, ma da parte mia rappresenta una grande responabilità. Serve dare conferme, siamo ambiziosi. Venezia è una destinazione bellissima, penso di essere al posto giusto al momento giusto”.
“Le esperienze che ho avuto hanno portato ad avere aspettative così alte che ne ho pagato le conseguenze, in altri casi ha pagato qualcun altro, a cui sono subentrato a stagione in corso. Mettere in discussione un giocatore che non vuole venire a Venezia è un’idea impensabile. In questo momento nessuno vuole andare via, è una cosa rarissima dopo una retrocessione. Tutti vogliono rimboccarsi le maniche”.
“La rosa è già competitiva, poi ci sarà un percorso tecnico diverso. È una rosa già costruita per le mie caratteristiche, poi però i ragazzi vanno allenati, perchè ci possono essere sorprese positive e negative che dalla televisione non si vedono”.
“Oggi pomeriggio inizio a lavorare sul campo, dai portieri ai difensori. Sono già nelle condizioni di iniziare un certo tipo di lavoro perchè sono tutti. Magari sul mercato il direttore sarà più specifico di me”.
“Io ho partecipato a quasi tutte le Serie B degli ultimi anni. Si parla sempre di Serie A2, perchè le retrocesse hanno rose importanti, e non mancano comunque le sorprese, come ogni anno. C’è da temere tutti, ognuno compre giocatori importanti, ogni partita sarà difficile. La cadetteria ci insegna che chi sta nel mezzo oscilla tra playoff e playout. Ciascun incontro è una finale, e va sudata”.
“Venezia l’ho studiata sui libri, ho fortuna di viverla. L’ho vista da turista con mia moglie e sono due sere che il direttore mi porta in giro, ma non sono qua per fare il turista”.
“Uscire da una retrocessione tra gli applausi è anomalo ma allo stesso tempo bellissimo. La squadra ha lottato fino alla fine, sono due giorni che giro per la città e tra i tifosi percepisco entusiasmo. Vorrei che si mantenesse, se si infuocasse ancora di più sarebbe bellissimo. Sta a noi alimentare questa fiamma, che ora è assolutamente accesa”.
