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Torino, Bremer: "Petrachi mi ha voluto fortemente. Mazzarri mi ha aiutato tanto tatticamente"

Torino, Bremer: "Petrachi mi ha voluto fortemente. Mazzarri mi ha aiutato tanto tatticamente"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 8 marzo 2022, 17:08Serie A
di Simone Lorini

Parlando ai microfoni di Torino Channel, il centrale granata Gleison Bremer ha parlato così del suo approdo in Serie A e di diversi temi legati al proprio presente e non solo: "Il direttore sportivo Gianluca Petrachi mi voleva davvero. Mi ha detto che sarei cresciuto tanto, era il momento giusto e ho accettato".

Come reputi questo passaggio dal Brasile all'Italia?
"Il calcio italiano è molto interessante. Mi avevano detto che l'Italia è la miglior palestra per un difensore: a distanza di tempo dico che aveva ragione. La Serie A è il top per un difensore".

Su cosa ti sei concentrato soprattutto in questi anni?
"Sull'apprendere la lingua perché devi capire. La tattica poi l'apprendi. Mazzarri mi ha dato una grossa mano. Vuole la marcatura a uomo che in Brasile non esiste, mi diceva sempre che in area si deve marcare e bisogna mettersi bene con il corpo. E poi il suo collaboratore Claudio Nitti mi diceva che non giocavo il pallone velocemente. Mi ha fatto migliorare tanto e mi sono fermato spesso al Filadelfia per apprendere i segreti".

Tu hai dovuto attendere un po' prima di giocare con costanza.
"Sì, Mazzarri mi diceva sempre di avere pazienza. Io volevo giocare, ma lui mi diceva di aspettare. Aveva ragione lui perché ho seminato tanto e ora sto raccogliendo".

Fascia di capitano.
“Per me è un grande onore vestire la fascia. Il capitano è Belotti, ma è tanta roba mettere la fascia. Ogni tanto penso: il primo anno qui non giocavo mai, ora dopo quattro anni sono diventato il secondo o terzo capitano. Si tratta di un grandissimo onore".

Sirigu aveva già detto dopo un anno che saresti diventato fortissimo.
"Lui è stato bravissimo con me. Sempre dopo l'allenamento andavamo in palestra per allenarci. E mi tranquillizzava perché aveva visto che non mi ero montato la testa e mi allenavo tanto".

Ti senti a livello dei più forti attaccanti europei?
"Sì, perché sono cresciuto mentalmente e tatticamente. Sono pronto ad affrontarli, sempre".

Qual è il tuo sogno?
"Giocare con la Nazionale. Mi sto allenando bene. Sto facendo il massimo e vorrei giocare il Mondiale in Qatar. Sto aspettando il mio momento e non voglio farmelo passare".

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