Tresoldi e la mancata chiamata dell'Italia. Il padre: "Giocando ad Hannover era 'nascosto'"

Emanuele Tresoldi, padre di Nicolò attaccante del Brugge, è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb alla vigilia della sfida contro l'Atalanta. E ci racconta della scelta del figlio di vestire la maglia della nazionale tedesca. Ecco un estratto (QUI L'INTERVISTA INTEGRALE)
Oggi Nicolò ha 21 anni e da 3 rappresenta la Germania per le selezioni giovanili. Possibile che l'Italia non si sia mai fatta avanti?
"Lo posso capire perché diciamo che Nicolò era un po' 'nascosto'. Nel senso che giocava nelle giovanili di una squadra di Zweite Bundesliga ed evidentemente era meno visibile magari di altri. La Federcalcio tedesca ci ha invece aspettato e non appena sono arrivati i documenti per la cittadinanza è arrivata la chiamata. Adesso è con l'Under 21 e certamente completerà il ciclo con essa. Poi vedremo".
L'Italia è ancora in tempo per fargli cambiare idea e fargli vestire la maglia della nazionale maggiore
"Parliamo di cose lontane per ora. Detto che l'Italia non ci ha mai chiamato, per cui il problema non ce lo siamo mai posti".
Altri giocatori che militano in Germania, come Chiarodia, sono nel giro delle giovanili azzurre da tempo
"Come detto, la differenza sta anche in quale squadra giochi. Chiarodia era in un club di Bundesliga e Nicolò inevitabilmente più nascosto. Ma va bene così perché sta facendo la crescita che deve fare, con meno pressioni".
