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Vlahovic come Bojinov: "Io ho dovuto coprire un tatuaggio... Da tifoso viola lo applaudirei"

Vlahovic come Bojinov: "Io ho dovuto coprire un tatuaggio... Da tifoso viola lo applaudirei"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 11 febbraio 2022, 23:30Serie A
di Marco Conterio

Lunga intervista a Firenzeviola.it per Valeri Bojinov, ex attaccante della Fiorentina che, come Dusan Vlahovic, dal viola passò alla Juventus. La chiacchierata parte da Nikola Milenkovic, terzino scuola Partizan Belgrado (dove ha giocato lo stesso bulgaro) come Vlahovic, ieri man of the match in Coppa Italia. "Lo vedo cresciuto molto ma questo è merito sia degli allenatori avuti che della sua intelligenza perché ha imparato dai giocatori d'esperienza che c'erano quando è arrivato, come Astori, e si è inserito bene e al momento giusto. Perciò non mi stupisce questa sua crescita. Anzi, senza voler mettere il dito nella piaga, penso che anche lui sia destinato a grandi club, non che la Fiorentina non lo sia, ma la società viola deve percorrere una sua strada che è quella di mantenere una solidità economica anche con le cessioni".
Perciò non la stupisce che Vlahovic sia andato alla Juventus? "Se non fosse andato lì sarebbe andato da un'altra parte perciò approvo le parole del presidente e di Pradè, la sua cessione è stata un affare grazie al quale la Fiorentina può sviluppare i suoi progetti, di essere una squadra ambiziosa e nello stesso tempo di costruire il centro sportivo, lo stadio... Certo mi dispiace tantissimo per la piazza e perché la gente è delusa ma il calcio moderno è questo, non ci sono più bandiere.

So che rivalità c'è tra fiorentini e juventini, l'ho vissuta sulla mia pelle, ma dobbiamo pensare che lui qui ha dato il massimo finché c'è stato ed ora permette al club di restare economicamente forte"
Dusan tornerà per la semifinale di Coppa, ed ha detto che sarà una partita come le altre; gli crede? "E' ovvio che ora lui parli indossando un'altra maglia ma io so che lui avrebbe voluto lasciare Firenze in un altro modo, avrebbe voluto salutare quella che è stata la sua gente, la sua tifoseria e che dunque vorrebbe rientrare al Franchi in un altro modo. Ci parlo spesso e questo lo so anche se non devo fare l'avvocato difensore. Però da tifoso viola applaudirei quello che è stato per la Fiorentina, non certo il giocatore bianconero che è ora".
Anche lei fece quel percorso verso Torino, come andò? "Io ero stato preso giovane dal Lecce e mi ero anche fatto il famoso tatuaggio dei tifosi... Poi però Corvino venne e mi disse che c'era l'opportunità di fare uno scambio, a Firenze arrivava Mutu e io sarei dovuto andare alla Juve in B. Poi il club bianconero non mi riscattò e tornai a Firenze ma il feeling con i tifosi si era rotto, venivo fischiato agli allenamenti e capii che la storia con Firenze era finita. Ma io ho sempre un grande ricordo della Fiorentina e dei tifosi anche se quel tatuaggio l'ho dovuto coprire, però non rinnego di averlo fatto".

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