Il salary cap da 10 milioni non è vincolante e la Samp non cambia progetto: vuole la A

La Sampdoria non cambia il proprio progetto: vuole tornare in Serie A. Secondo quanto riportato da Il Secolo XIX, uno degli ostacoli da superare per allestire la squadra sarà quello di dover rispettare un "salary cap" di 10 milioni lordi. I liguri però hanno un presidente, Matteo Manfredi, che ha disponibilità economiche per far fronte a questo problema, altrimenti difficilmente risolvibile considerando che quella cifra viene raggiunta quasi dagli ingaggi di Pirlo, Borini, Verre, Ferrari e Audero. Inoltre altre risorse arriveranno appena chiuse le pendenze con la gestione Ferrero, che bloccherebbero i futuri investitori.

Nel comunicato è spiegato infatti come quei 10 milioni di euro non siano una cifra tassativa. Il numero uno del club può bypassarla tranquillamente, "a patto di prestare idonea garanzia integrativa a copertura del 40% dell'eccedenza degli stessi". Versando dunque 9,6 milioni a garanzia con una fideiussione, la Sampdoria potrebbe pure riproporre il monte ingaggi di 24 milioni del campionato appena concluso, quello 2023-2024. Inoltre, il "salary cap" coinvolge solo i contratti federali, dunque non i consiglieri, i dirigenti, l'area medica, l'area performance e gli osservatori.