Juve Stabia, le tante partenze preoccupano i tifosi. Ora si aspetta qualche colpo di spessore

È ancora presto per preoccuparsi o per trarre conclusioni, ma negli ambienti del tifo gialloblu si percepisce un minimo di agitazione. Il timore diffuso è che la Juve Stabia, piacevolissima realtà dello scorso campionato di B in lotta per la promozione in A fino alla fine, possa mettere in atto un processo di ridimensionamento o, comunque, smantellare troppo una rosa che aveva dato soddisfazioni e che sta perdendo i suoi perni principali.
Se per Fortini e Floriani Mussolini c'era poco da fare (erano in prestito e piacciono a tanti top club di B e a qualche squadra di A che lotta per la salvezza), è evidente che l'addio di bomber Adorante rappresenti una ferita per un popolo che con una spinta incessante e tanti cori, lo ha aiutato a esplodere definitivamente. Tornerà al 'Menti', ma soltanto da avversario, visto che ha firmato per il Venezia di mister Stroppa. Tecnico che, ironia della sorte, ha estromesso le Vespe dai playoff con la sua Cremonese in un doppio confronto accompagnato anche da tante polemiche arbitrali. La preoccupazione aumenta anche per le tante voci che riguardano altri calciatori, visto che Bellich è corteggiatissimo dall'Avellino ed è uno degli idoli della curva Sud. La trattativa sembrava ad un passo dalla chiusura, oggi si parla di un rallentamento ma sotto traccia le società stanno ragionando per capire se ci siano i presupposti per portare a termine l'affare e consentire ai gialloblu di realizzare un'altra importante plusvalenza.
La retroguardia, inoltre, ha già perso per fine prestito un portiere di spessore come Thiam (accasatosi al Monza) e quel Peda che era stato baluardo insormontabile nella seconda parte di stagione e occorrerebbe un investimento importante per sostituirli nel modo migliore. Infine c'è la scommessa relativa all'allenatore. Abate ha dimostrato in C di essere un giovane di prospettiva, ma ha comunque chiuso l'esperienza di Terni con due esoneri e la mancata promozione in B che, per l'organico a disposizione, era alla portata. Pagliuca, in questo biennio, era entrato nel cuore della società, dello spogliatoio e dell'ambiente abbinando l'essere sanguigno e vulcanico ad avere competenze tali da spingere l'Empoli a puntare su di lui per il ritorno in A. La politica della Juve Stabia, comunque, non cambia.
Niente spese folli, valorizzazione dei giovani e bilancio in equilibrio, pur con la consapevolezza che riconfermarsi è sempre difficile e che occorreranno anche elementi d'esperienza che possano fare la differenza nei momenti difficili. A Langella e Lovisa, ds corteggiatissimo da tante società, il compito di bissare il miracolo della passata stagione dimostrando che una gestione sana può andare di pari passo ad una classifica che consente di sognare.
