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Venezia, Zanetti: "Un sogno essere qui. Il ritorno sarà la partita della vita"

Venezia, Zanetti: "Un sogno essere qui. Il ritorno sarà la partita della vita"TUTTO mercato WEB
© foto di TuttoSalernitana.com
lunedì 24 maggio 2021, 00:41Serie B
di Alessandro Paoli
fonte DAZN

Paolo Zanetti, tecnico del Venezia, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di DAZN al termine dell'incontro Cittadella-Venezia 0-1 valevole per la finale di andata dei play-off della Serie BKT 2020/2021:

"È un sogno essere arrivati qui - dichiara l'allenatore arancioneroverde - perché siamo partiti con obiettivi diversi. Ora abbiamo la possibilità di giocarci qualcosa di incredibile e stasera abbiamo fatto la partita giusta interpretandola bene. Adesso ci attende il secondo atto che è la partita della vita".

"Ogni partita è diverse - prosegue Zanetti -, ogni partita ha un carico psicologico diverso. È normale che abbiamo fatto una partita di contenimento a Lecce. Oggi, invece, è stata una partita tra due squadre che se la giocano alla pari. Non siamo venuti qui a speculare sul risultato. Volevamo vincerla ed abbiamo creato tanto. Anche loro hanno avuto due situazioni che potevano farci male ma credo che, per quello che è stato il nostro atteggiamento, il risultato ci stia".

Sulla finale di ritorno: "Dovrò essere bravo io a creare la situazione psicologica giusta. In questo momento abbiamo tutto nelle nostre mani ma se pensiamo di essere già arrivati all'obiettivo è finita. Ho visto i ragazzi molto concentrati che non festeggiavamo perché erano sul pezzo. Hanno già capito qual è la strada da percorrere".

Sui miglioramenti della sua squadra: "Questo fa parte di un percorso di lavoro. Siamo partiti ad inizio anno lavorando forte sull'identità. Chiaramente è un'identità molto duttile quindi è normale che ci volesse un po' di tempo. Ora, però, i miei ragazzi sanno leggere la partita in campo. Nessuno di questi, a parte Molinaro che è stato un campione, aveva giocato partite del genere, cinque o sei erano addirittura retrocessi nella passata stagione mentre altri sono molto giovani ed altri ancora si sono salvati qui. È normale che per noi è una situazione nuova, diversa. Avevo chiesto loro di essere protagonisti e di non essere spettatori e credo che il segreto sia stato questo perché l'hanno fatto benissimo".

Sulla duttilità della sua squadra: "È normale che ci sia un certo coinvolgimento di tutti. Quando tutti sono sul pezzo e credono nel lavoro ma soprattutto si sentono importanti il mister può andare a prendere dalle risorse del gruppo con più facilità. Questo è importante specialmente quando ci sono tante partite ravvicinate. Possiamo anche cambiare tatticamente ma i principi ed i concetti non cambiano, cambia solo la disposizione e come si coprono, poi, gli spazi. Oggi mi serviva un giocatore come Johnsen perché immaginavo che loro avrebbero voluto fare la partita quindi volevo un giocatore che ci desse un atteggiamento da ripartenza. Lui è un giocatore di grandissima gamba ed una spina nel fianco per tutti. La sua scelta ci consentiva sia di dominare il gioco quando avevamo palla noi che di ripartire quando ce l'avevano loro".

Sul fatto che la sua squadra fosse annoverata tra le possibili retrocesse ad inizio stagione: "Ci hanno fatto un assist. Nessuno credeva in noi perché, sulla carta, eravamo una squadra caratterizzata da ex retrocessi, giocatori che si erano salvati all'ultima giornata più una serie di stranieri che non conosceva nessuno. È stato facile definire il Venezia come una squadra che sarebbe retrocessa. Noi, però, dentro lo spogliatoio volevamo smentire tutti. Lo stiamo facendo ma manca ancora un passo"

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