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Pesoli: "Baldini scelta giusta per l'U21. Solito caos in C? Basta faccendieri e opportunisti"

Pesoli: "Baldini scelta giusta per l'U21. Solito caos in C? Basta faccendieri e opportunisti"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 14:19Serie C
di Daniel Uccellieri
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TMW Radio / A Tutta C
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Nel corso dell'appuntamento mattutino di A Tutta C, programma in onda dal lunedì al venerdì sulle frequenze di TMW Radio e su Il 61, è intervenuto Emanuele Pesoli, ex calciatore e ora allenatore:

Partirei facendo un passo indietro, parlando dell’ultima gara disputata in Serie C: la finale di ritorno dei playoff di Serie C tra Pescara, realtà che conosci molto bene, e Ternana, con la vittoria del Pescara ai calci di rigore. Ti chiedo: una promozione meritata anche per quanto fatto durante tutta la stagione?
"Sì, è stato un percorso di grande consapevolezza per il Pescara. Mister Baldini è stato capace di far credere davvero in un obiettivo, e parlo sia del gruppo squadra che della piazza. È riuscito a coinvolgere i tifosi, a ricompattare l’ambiente, facendo un lavoro certosino, da tecnico di grande esperienza. La squadra era buona, non la più forte, ma il calcio dimostra che se c’è un gruppo unito e motivato, i risultati arrivano".

Hai nominato Baldini, che adesso è il nuovo commissario tecnico dell’Under 21. Ti chiedo un parere su questa scelta: può essere l’uomo giusto per i giovani azzurri?
"Baldini ha dato tanto al calcio, ha ottenuto grandi risultati in carriera. Questa nomina rappresenta una consacrazione, e credo che saprà mettere la sua esperienza e la sua lealtà al servizio dei giovani talenti italiani. È una scelta che condivido pienamente, sia da parte sua nell’accettare, sia da parte della Federazione nel cercarlo."

Torniamo un attimo all’attualità. Chi si sta muovendo meglio tra le squadre di Serie C in questa fase di calciomercato?
"Penso che sia arrivato il momento per il Vicenza di uscire dalle sabbie mobili della Serie C. Quest’anno deve essere l’anno zero. È una piazza importante, che merita palcoscenici diversi. Negli ultimi due anni è sempre arrivata “corta”, e quest’anno ha letteralmente buttato via un campionato che sembrava già in pugno dopo il lungo inseguimento ed il sorpasso al Padova a poche giornate dalla fine del campionato. Poi basta una minima distrazione e ti ritrovi nei playoff, che sono un campionato a parte e non sempre riesci a spuntarla.

Occhio al Cerignola: ha un direttore sportivo capace come Di Toro. L’anno scorso ha costruito una grande squadra, arrivando a un passo dal sogno, mancato solo per una partita storta in casa contro il Pescara ai playoff. Credo che quest’anno ci riproveranno con ancora più convinzione. Nel Girone C, il Catania manca dalla Serie B da diversi anni. Lo scorso anno ha fatto un buon percorso pur senza centrare l’obiettivo. Quest’anno, però, credo che sarà tra le protagoniste. E attenzione anche alla Salernitana, una retrocessa che si sta riorganizzando con un direttore esperto come Daniele Faggiano. Sarà sicuramente tra le favorite per la promozione.

Parliamo ora di argomento un po’ spinoso, ma purtroppo sempre attuale. Ogni estate ci ritroviamo a parlare di squadre con difficoltà d’iscrizione. Quest’anno è successo alla Spal, al Brescia; la Triestina si è iscritta ma è piena di incognite: manca l’allenatore, lo staff medico, il direttore sportivo… Si può fare qualcosa per evitare ogni anno queste situazioni?
"Guarda, credo siamo ormai al limite del ridicolo. Il calcio italiano è pieno di faccendieri, di persone che si improvvisano alla guida di cordate o alla presidenza di società, illudendo tifosi, piazze, giocatori e addetti ai lavori. Ci sono famiglie che vivono di calcio e che poi vengono lasciate per strada. La soluzione è semplice: servono istituzioni forti e garanzie concrete. Non possiamo continuare così. Ogni anno ci sono 5-6 squadre che falliscono, 5-6 piazze che perdono tutto, intere città che vedono svanire la loro passione. Bisogna escludere i faccendieri dal sistema. Servono imprenditori veri, gente seria. Purtroppo negli ultimi anni il calcio ha perso queste figure, ed è invece pieno di opportunisti".

Mister, prima di salutarci, ti chiedo un aggiornamento sul tuo futuro. Sei reduce dall’esperienza con la Primavera del Frosinone: cosa bolle in pentola?
"Vengo da un’esperienza bellissima, dove con la squadra abbiamo vinto sia il campionato Primavera 2 che la Supercoppa di categoria. Al momento sono fermo, per visioni differenti di gestione non sono rimasto a Frosinone. Mi aspettavo di ripartire subito, ma così non è stato. Ho avuto qualche contatto, ma poco concreto, e quindi ho preferito aspettare. Sono pronto a rientrare, magari subentrando in corsa, ma solo in una realtà vera, con una struttura solida. Non ho fretta: non mi butto nel fuoco, attendo una chiamata seria con cui costruire un progetto".

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