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16 maggio 1982, il mancato Scudetto della Fiorentina. Nasce l'odio sportivo con la Juventus

16 maggio 1982, il mancato Scudetto della Fiorentina. Nasce l'odio sportivo con la JuventusTUTTO mercato WEB
© foto di Andrea Pasquinucci
martedì 16 maggio 2023, 00:00Accadde Oggi...
di Andrea Losapio

Quarantuno anni fa la Fiorentina mancava il terzo Scudetto per un nonnulla. Nella stagione 1981-82 i viola disputano una stagione incredibile anche grazie all'apporto del nuovo proprietario, il conte Pontello, che voleva riportare a Firenze il Tricolore dopo i due vinti, uno negli anni cinquanta e l'altro nei sessanta. Di fronte aveva la Juventus di Giovanni Trapattoni, vincitrice di sei scudetti in dieci anni. In panchina, con i toscani Giancarlo De Sisti, che era subentrato a gennaio 1981 con la squadra in grossa difficoltà, portandola dalla zona retrocessione al quinto posto finale.

Un inizio di stagione straordinario aveva portato la squadra al primo posto, fino al titolo, solamente figurato, di Campione d'Inverno. Così, dopo una lotta senza esclusione di colpi, all'ultima giornata sia Fiorentina che Juventus arrivano al primo posto con 44 punti a testa. Tutte e due in trasferta, con il possibile spareggio che avrebbe accorciato la preparazione della Nazionale verso il (vittorioso) Mondiale di Spagna del 1982. La Juventus a Catanzaro, già salvo, mentre la Fiorentina a Cagliari, con settantamila spettatori perché agli isolani mancava solamente un punto per arrivare in zona salvezza. Fino a fine primo tempo l'equilibrio, di fatto, non è stato rotto.

Poco dopo l'ora di gioco, al Sant'Elia, Antognoni crossa per Graziani che insacca da pochi passi, l'arbitro decide di fischiare un fallo sul portiere del Cagliari, venuto a contatto con due suoi difensori, annullando l'1-0. Dall'altra parte, a Catanzaro appunto, arriva il gol di Liam Brady per il definitivo 1-0: Scudetto alla Juventus, Cagliari che rimane in A, Milan che va in B, Fiorentina seconda in classifica. “Peggio di così non poteva andare. Il gol di Graziani per me era buono”, disse poi De Sisti. Ovviamente quelle decisioni rinfocolarono e diedero ulteriore spinta a una rivalità che era già presente fra le due tifoserie.

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