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TMW - Guardiola: "Risultatisti come Allegri o giochisti come De Zerbi? Conta solo vincere"

TMW - Guardiola: "Risultatisti come Allegri o giochisti come De Zerbi? Conta solo vincere"TUTTO mercato WEB
lunedì 9 ottobre 2023, 10:21Altre Notizie
di Simone Dinoi
fonte inviato a Cuneo

Pep Guardiola è protagonista dell'evento ”Dialoghi sul Talento con Pep Guardiola, promosso dalla Fondazione CRC in collaborazione con Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo sport Onlus e Fondazione Guardiola e con il supporto di Collisioni e ha parlato, prima dell'appuntamento davanti ai giovani, in conferenza stampa: "Un piacere essere qui in Italia, non posso venire spesso ma è sempre bello essere qui. In nome della Fondazione GuardiolaSala siamo qui, grazie per aiutarci. Siamo qui per divertirci un po’, passare del bel tempo insieme. Io vado poche volte a fare queste cose, a fare interviste sia perché sono un po’ timido sia perché mi piace stare a casa, ma è bello essere qui".

Su ossessione che batte talento: "Se lo dice Michael Jordan non posso dire il contrario, l’ossessione va al fianco della passione perché se e l’ahi ti spingere ad andare avanti. Giusto avere il talento ma se non hai tante ore di sacrificio…”.

Se si impara più da vittorie o sconfitte: "La gente dice che dalle sconfitte si impara di più, ma con le vittorie come allenatore si vive meglio. ieri abbiamo perso va bene, qual è il problema. Dormito un po’ peggio ma nella vista si vince e si perde”.

Su come aiutare i giovani: “Il talento non si sviluppa a casa sule letto con Instagram. Se vuoi essere un fotografo devi fare mille foto, capisci che sbagli tanto e poi vai avanti. Il problema di oggi è che tutti pensiamo a quello che dicono gli altri e non a quello che pensiamo noi stessi. Un calciatore oggi pensa di aver giocato benissimo, legge qualche critica e va a casa triste e viceversa quando pensa di aver giocato male, legge qualcosa di positivo e va a casa felice. I giovani devono pensare alla loro opinione che è quella che conta davvero. Ti piace giocare a calcio? Gioca molto. Se stai a casa sui social non potrai avere successo, è più difficile”.

Su calcio fisico e tattica: “Da quando ho iniziato sempre si è fatta questa discussione sul fisico. Oggi si alimentano e allenano meglio, ma a calcio possono giocare tutti. E credo che la tattica serva solo per aiutare i giocatori a render meglio, non va separata dalla tecnica. La tattica è un modo per far capire che tutti andiamo nella stessa direzione, non è una cosa estetica, è al servizio dei giocatori. Non significa che i giocatori non abbiano libertà, ma io credo che sia fondamentale perché senza sarebbe difficile stare insieme”.

Sulla stanchezza dopo tanti anni nel calcio: "Forse arriverà, a ancora non la sento. Forse si spegne quella passione… Se succederà ti chiamerò. Prima o poi succederà, nella vita ci sono fasi e arriverà il momento in cui dirò basta”.

Sul talento in Italia: "Del talento c’è ovunque, non credo che in Italia non ci sia talento. Non seguo tanto perché non ho molto tempo ma sono sicuro che ci sia”.

Sulla contrapposizione fra risultatisti come Allegri e giochisti come ad esempio De Zerbi: "Questo è un discorso antico. Pensi che Allegri voglia vincere e De Zerbi no? Allegri pensa di farlo alla sua maniera e l’altro alla sua. Tutti gli allenatori vogliono vincere, nessuno pensa solo al bello e dice che non gli interessa vincere. Non ho mai visto un allenatore che non vuole vincere o un giocatore che non vuole giocare bene. Sono modi di interpretare il calcio”.

Su Julian Alvarez: "Un giocatore straordinario e persona straordinaria. Quando i giocatori sono scarsi non sono brave persone. Il City ha fatto un acquisto super quando in pochi lo conoscevano”.

Sul talento più grande che ha allenato: "Lavorare con buona gente è la chiave del successo di ognuno, non c’è titolo o traguardo senza una buona coalizione. È la chiave, qualsiasi cosa che fai nella vita lavorare con brava gente è la chiave tutto. Quando cerco i giocatori cerco bravi ragazzi perché altrimenti diventa complicato”.

Sulla Juventus: "Non mi ha mai cercato, in Italia si mangia molto bene. Mi piace molto l’Italia, vengo spesso in vacanza.

Sul talento più grande con cui ha giocato: "Baggio".

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