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Il Monaco ha messo le ali: solo vittorie nel 2021. Kovac e Mitchell gli artefici della rinascita

Il Monaco ha messo le ali: solo vittorie nel 2021. Kovac e Mitchell gli artefici della rinascita
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 9 febbraio 2021, 14:27Calcio estero
di Gaetano Mocciaro

C'è una squadra in Ligue 1 che va più forte di tutte in questo 2021. Persino più del Lille capolista, che ha vinto 6 partite consecutive, e del Paris Saint-Germain. Perché il Monaco è l'unica ad aver fatto en plein con l'anno nuovo: 7 partite, 7 vittorie, con una media di oltre 3 reti segnate a partita. Un filotto che ha permesso alla squadra di Niko Kovac di guadagnare quattro posizioni, assestandosi al quarto posto in classifica. Cosa è successo a questa nobile decaduta, che solo quattro anni fa arrivava a vincere il campionato e alla semifinale di Champions, e che da due anni non fa le coppe europee?

UN NUOVO MANAGEMENT - Paul Mitchell, 39 anni, viene da Manchester e sta ristrutturando il Monaco. È un uomo Red Bull. Ha lavorato al Lipsia come responsabile scout, al New York Red Bulls e al Bragantino come direttore tecnico. È stato scelto come direttore sportivo lo scorso giugno dal vicepresidente Oleg Petrov che ha individuato nell'inglese l'uomo giusto per avviare il rilancio. Era fra i papabili a entrare nel management del Milan in caso fosse arrivato Ralf Rangnick. Prima scelta importante, quella dell'allenatore: Niko Kovac. "Ha strutturato il club, cambiato molti aspetti dall'allenatore ai preparatori, tutte persone con la stessa maniera di vedere il calcio. Di fatto ha spostato la filosofia Red Bull, che anche Niko Kovac conosceva, nel Monaco" ha affermato il collega de L'Equipe Antoine Maumon de Longevialle.

IL MERCATO - Il problema principale a inizio anno del Monaco era l'abbondanza della rosa. Tanta abbondanza. Troppa: "Mitchell si è ritrovato in una situazione in cui ha potuto fare poco in entrata, per il semplice fatto che c'erano troppi elementi in rosa da piazzare. Pensa, siamo arrivati a contarne 77" ricorda proprio Maumon de Longevialle. Ciò che impressiona è che in tandem con Petrov è riuscito nell'intento di sfoltire una rosa mastodontica, riuscendo anche a portare acquisti di un certo spessore, su tutti Kevin Volland dal Bayer Leverkusen. E poi il giovane difensore Axel Disasi, protagonista di una grande stagione al Brest. Caio Henrique sulla sinistra, Florentino in prestito dal Benfica e Mannone a parametro zero hanno completato l'opera. A gennaio è arrivato Krepin Diatta, uno dei migliori giocatori del Brugge. Acquisti mirati, che funzionano. Volland ad esempio ha già segnato 12 reti, trovando una bella intesa con Wissam Ben Yedder. Disasi ha garantito qualche gol. Spicca infine un giovane, rientrato dal Sochaux dove non giocava molto: Sofiane Diop: era destinato alla seconda squadra. Kovac lo ha notato, lo ha promosso e lo sta valorizzando. È il creativo della squadra.

LA RIVINCITA DI KOVAC - Il tecnico croato viene da un esonero a campionato in corso al Bayern. A Montecarlo le pressioni sono decisamente differenti. Maumon de Longevialle ci spiega: "La rosa è moto giovane e segue l'allenatore. Ciò che si nota rispetto all'anno scorso è il lavoro fatto a livello di preparazione fisica. È cambiato anche lo stile di gioco. All'inizio della stagione Kovac non conosceva i giocatori, sceglieva il 4-3-3, poi ha virato sul 4-4-2 che diventa 3-2-4-1 quando è il Monaco ad attaccare. Ci sono sempre cinque giocatori a difendere e cinque ad attaccare" .

PORTE CHIUSE, CAMBIA POCO - Il problema che il Monaco si trascina da sempre è la quasi totale assenza di pubblico. Ufficialmente gli abitanti del Principato sono 40mila, pochi in realtà i monegaschi a risiedere in modo permanente. Lo stadio "Louis II" raramente si riempie, anche se si tratta di incontri di cartello. È evidente come il Covid e la chiusura degli stadi o la sua limitazione di accessi abbia influito sulla squadra molto meno rispetto alla concorrenza.

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