Klopp torna sul licenziamento di Rose: "Non è una cosa che amo. Ma il mondo è così"

Jürgen Klopp, responsabile dell'area calcistica mondiale della Red Bull, ha parlato apertamente della difficile decisione di dover licenziare Marco Rose dal suo incarico di capo allenatore del Lipsia. Rose, un tempo celebrato come l'uomo capace di cementare la squadra tra l'élite europea, è stato allontanato a marzo, a metà di una terza stagione difficile alla Red Bull Arena. Rose ha vinto 72 delle 125 partite alla guida del Lipsia, ha conquistato due trofei (la DFB-Pokal e la Supercoppa di Germania) e ha qualificato il club alla Champions League per due volte. Tuttavia, è stato esonerato dopo una serie di sole tre vittorie nelle sue ultime 11 partite in tutte le competizioni.
Klopp ha ammesso che mettere alla porta Rose è stato un boccone amaro da mandare giù. In un'intervista con The Athletic, ha chiarito: "Non è bello. Non sarà mai il mio hobby. Ma sono cose che devi fare. Io voglio assumere allenatori per le giuste ragioni. E se si smette di lavorare insieme, anche questo deve avvenire per le giuste ragioni, non perché lo chiedono i media".
L'ex allenatore del Liverpool ha espresso il suo desiderio di creare stabilità, ma ha ammesso che il calcio moderno non lo permette. "Voglio infondere questa stabilità: più fiducia per superare i momenti difficili. Il mondo è così: 'Oh mio Dio, sei fantastico!', e poi: 'Oh no! Sei una schifezza'. Non c'è più una zona grigia. E molto spesso la vita è grigia".
