Klopp a ruota libera: "Perso più finali di Champions di quante altri ne abbiano giocate"

A Jurgen Klopp non manca allenare e non vede alcuna assenza nella sua vita. È quello che traspare dall'intervista concessa a The Athletic. Lasciato il Liverpool nell’estate del 2024, dopo un addio straziante da Anfield e dal calcio inglese per suo volere: "Se aspettavo l'inizio delle partite del weekend davanti la TV? Assolutamente no. Ero super felice per come stava giocando il Liverpool. Ho guardato qualche partita. Ma non era tipo: 'Oh, è sabato!'", ha ammesso. "Non sapevo nemmeno quando iniziavano le partite. Semplicemente ero fuori. Facevo sport".
E ha aggiunto: "Ci godevamo la vita, passavamo del tempo con i nipotini, cose completamente normali, sapendo che un giorno sarei tornato a lavorare. Ma sapendo anche che non voglio più lavorare come allenatore". Sulla scelta e la possibilità che possa valere un per sempre: "È quello che penso. Ma non si sa mai. Ho 58 anni. Se ricominciassi a 65, tutti direbbero: 'Avevi detto che non l’avresti mai più fatto!'. Eh, scusate, lo pensavo al 100% quando l’ho detto! È quello che penso adesso. Non mi manca niente", ha confidato Klopp.
Klopp però non ha lasciato il mondo del calcio, ora lavora a fianco della Red Bull ed è fortemente coinvolto dall'universo dei bibitari tra Salisburgo, Paris FC, NY Red Bulls, Red Bull Bragantino e RB Omiya Ardija. Ma voltandosi indietro, non ha rimpianti: "Se guardi la mia carriera, ci sono carriere molto più vincenti della mia. Ma io ho avuto tutto", ricorda. "Ho perso più finali di Champions League di quante la maggior parte delle persone ne abbia mai giocate. So cosa significa perdere e come la vita va avanti. Non ho bisogno di tenere per me le mie esperienze. Non l’ho mai fatto, ma semplicemente non avevo mai tempo per parlarne con gli altri, perché c’era sempre un’altra partita all’orizzonte. Ora, se qualcuno mi chiede qualcosa, sono il libro aperto più aperto che conosco".
