PSG, Luis Enrique: "Girone difficile ed equilibrato, sarà decisiva l'ultima giornata"

Luis Enrique, tecnico del PSG, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara di Champions League con il Newcastle: "
"Siamo in un girone difficile ed equilibrato, la partita di domani è fondamentale, perché il girone si potrà decidere dopo la quinta giornata. Le cose potrebbero risolversi anche nell'ultima giornata, ma so che la mia squadra è pronta per domani e che possiamo fare grandi cose."
I tifosi?
"Il Parco dei Principi ci trascinerà, mi aspetto una bella atmosfera. Abbiamo davvero bisogno di loro. Abbiamo bisogno di un pubblico più carico ed emozionato del solito e vivremo questa partita come una finale. A questo livello, le partite casalinghe sono fondamentali. I nostri tifosi sono una risorsa speciale per noi e ci aspettiamo un incredibile supporto. Quanto più forte è il legame tra giocatori e tifosi, tanto più facili saranno le cose, soprattutto in Champions".
Il Newcastle?
"Sono molto forti fisicamente e riescono a pressare alto e forte, con molta intensità. Sappiamo che sarà così anche domani, quindi dovremo farci trovare pronti. Il nostro obiettivo è sempre lo stesso indipendentemente dalla partita: tenere la palla nella metà campo avversaria per non fargli creare occasioni. In Champions League gli avversari hanno più qualità, ma noi vogliamo avere lo stesso obiettivo: essere al massimo in entrambe le fasi, attacco e difesa".
Come valuta questa primo periodo sulla panchina del PSG?
"La squadra non è ancora come vorrei che fosse, ma stiamo ancora imparando. Possiamo ancora ottenere di più dai giocatori e andare ancora oltre, ma quello che vedo già mi piace. Ci sono tante cose soddisfacenti, ma abbiamo ancora molto margine di miglioramento. C'è molto su cui lavorare, come l'intesa tra i giocatori, quindi abbiamo ancora tanto lavoro da fare".
Dembélé?
"Lo conosco dai tempi del Barcellona, anzi volevo prenderlo quando era al Rennes. È un giocatore diverso, speciale, chiede sempre palla, accetta le critiche e non ha paura. È diverso da come era al Barcellona perché ora può giocare un po' più centralmente. Libera i compagni perché destabilizza gli avversari e apre tanti spazi".
