"Sembra abbia visto il nostro allenamento": Intercontinentale, Filipe Luis colpito da Safonov
Matvey Safonov ha neutralizzato il Flamengo. Nella finale di Coppa Intercontinentale ieri ad ad Al Rayyan (Qatar), il portiere russo del PSG si è caricato sulle spalle il compito di rimpiazzare Chevalier infortunato e tra i pali al momento della verità, ai calci di rigore, ne ha presi quattro su cinque tentati dagli avversari brasiliani, assegnando il sesto trofeo tra tutte le finali delle competizioni disputate nel 2025. Questo ha suscitato l’ammirazione di Filipe Luis, allenatore del club carioca.
"I portieri, gli analisti e gli allenatori studiano e condividono informazioni. Il portiere del PSG probabilmente ha studiato molto bene. Il tempo di pausa sul rigore di Pedro, la sua posizione al centro per quello di Leo… sembra che abbia osservato il nostro allenamento di ieri (l'altro ieri, alla vigilia della finale, ndr)", ha estremizzato Filipe Luis. "Davvero ammirevole". Poi l'allenatore di 40 anni ha applaudito gli avversari, mostrando sportività e riconoscendo quanto compiuto dal PSG: "Complimenti al Paris, che non ha vinto il campionato solo ai rigori. Hanno realizzato una stagione fantastica e lo meritano. Preferisco fare i complimenti a Parigi e al suo portiere che ha parato tutti quei rigori e ha permesso alla sua squadra di diventare campione".
L’ex difensore dell’Atletico Madrid non ha voluto soffermarsi troppo sui penalty falliti dai suoi giocatori: "Scelte, decisioni. Se (Safonov, ndr) si fosse tuffato dall’altro lato, il pallone sarebbe entrato", ha aggiunto sui rigori. "È stato un vero exploit arrivare ai rigori contro questa squadra, che ha imposto il proprio ritmo fin dall’inizio della partita e ci ha messo in difficoltà. Anche loro hanno cercato di giocare costantemente. Non si sono tirati indietro. Poi, le loro variazioni tattiche ci hanno complicato la vita. Non siamo riusciti a superarli", l'analisi lucida di Filipe Luis. "Alex Sandro, Varela, Plata e i centrocampisti hanno fatto una prestazione impeccabile, quest’ultimi già esausti al 60° minuto. Non importa l’intensità del nostro pressing, ci respingevano nella loro area. Non ho problemi ad ammettere che sono molto bravi. Al contrario, li ammiro quando li vedo giocare con i miei occhi".
"È stata la mia prima sconfitta in finale come allenatore con questo gruppo", ha concluso. "Non contro un rivale qualsiasi, ma contro il PSG di Luis Enrique, sei volte campione: Champions League, Coppa di Francia, Supercoppa Europea e ora Coppa Intercontinentale". Un fiume di elogi per i campioni parigini: "Una squadra che gioca in modo fantastico, con il miglior allenatore e il Pallone d’Oro. Voglio fare loro i complimenti per il percorso e per il loro allenatore". Infine il rammarico per il trofeo sfumato: "Siamo riusciti a portare la partita ai rigori; eravamo vicinissimi. Un giorno, una squadra sudamericana vincerà. Ma il livello degli europei… e gli allenatori d’élite sono incredibili".











