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Che fine ha fatto Andrea Agnelli? Una domanda che non ha risposte (o quasi). La Juventus è come il Paris Saint Germain: tutto rischia di saltare. Sarà però un gran bel mercato

Che fine ha fatto Andrea Agnelli? Una domanda che non ha risposte (o quasi). La Juventus è come il Paris Saint Germain: tutto rischia di saltare. Sarà però un gran bel mercato
© foto di Lorenzo Di Benedetto
domenica 24 aprile 2022, 00:00Editoriale
di Andrea Losapio

C'è un baratro che da dicembre scorso rischia di inghiottire Andrea Agnelli. Chi ha portato la Juventus a vincere nove Scudetti consecutivi ora rischia la cadrega, verrebbe da dire in milanese. Sempre che ci sia ancora qualcosa da rischiare, visto che il numero uno bianconero non parla dallo scorso 3 marzo, quando aveva presenziato a un forum del Financial Times, non esattamente una intervista, bensì un impegno quasi istituzionale. Da un anno a questa parte tutto è cambiato in casa Juventus: Agnelli era il presidente dell'ECA, non lo è più. Sembrava intoccabile e continuava a vincere Scudetti, le sue scelte si sono rivelate sbagliate. Pirlo prima e Allegri poi, nonostante le belle parole sulla disonestà intellettuale che lasciano francamente il tempo che trovano (visto che vincere sarebbe l'unica cosa che conta, almeno in una dimensione parallela).

La verità è che nessuno si chiede che fine ha fatto Agnelli, ma servirà un aumento di capitale prima e un'Exor sempre più interventista per evitare problemi più grossi. La Juventus di Arrivabene è un'incognita, perché la presenza di Alessandro Del Piero dopo dieci anni, cioè da quando Agnelli decise di anticipare il suo addio in una conferenza stampa con all'interno l'approvazione del bilancio, non può essere un caso. Poi lo stesso dirigente bianconero, a dicembre, aveva parlato di un mercato senza botti. Zakaria e Vlahovic arrivarono dopo un mesi, quasi a segnare l'inizio di una nuova era di "bugie bianche", quelle fatte più che altro per evitare che il mercato si scaldi oltremodo. O che una situazione esploda. I ben informati parlano di un Andrea Agnelli intoccabile fino alla nuova Superlega, ma sarebbe bello capire un paio di cose: a) A cosa stanno lavorando Real Madrid, Barcellona e Juventus? b) Dopo che è riaperto il provvedimento disciplinare per la questione Superlega, quali saranno le pene per i tre club disobbedienti? c) Dov'è finito Agnelli? Quest'ultima è una domanda che si ripete ma, al netto della visita negli spogliatoi dell'ultima sfida, i riflettori si sono spenti.

Intanto ci sono nuove voci su Conte, contestato anche dal Paris Saint Germain. Ecco, a Parigi la situazione è anche più esplosiva che alla Juventus. Qualche similitudine c'è. Il tecnico del Tottenham è solo la punta dell'iceberg. Leonardo rischia grosso per vari motivi: i suoi rapporti con alcuni agenti non sarebbero ben visti dalla proprietà, con commissioni giudicate esorbitanti. Già un anno fa era stata la stessa proprietà a prendere sia Sergio Ramos che Leo Messi, considerati finiti dal dirigente brasiliano. A Jean Claude Blanc (ex juventino, ve lo ricordate?) è stata proposta la presidenza. Su Mbappé ci sono due anime ben distinte, anche se avrebbe già firmato tempo fa con il Real Madrid (dai 25 ai 30 milioni annui per cinque anni, circa 45 milioni di bonus alla firma) ma tra padre e madre non corre ottimo sangue.

La Ligue 1 praticamente vinta non è abbastanza per evitare di non ascoltare i tifosi. Messi stesso non è felice di rimanere, Nassr ha già detto che Neymar dovrebbe essere ceduto (poi bisogna anche trovare il compratore, non è facile), i giocatori in scadenza non rinnoveranno, Donnarumma si è trovato male e tornerebbe volentieri in Italia, anche decurtandosi lo stipendio. È una situazione esplosiva, anche più di quella juventina, molto più degli altri club europei che hanno trovato, più o meno tutti, l'equilibrio. Certo, a parte il Chelsea, che avrà bisogno di tempo per un nuovo proprietario e per ridisegnare i fattori di forza.

Questo porterà a un grande mercato. Haaland sì (al City), Lewandowski spera (di andare al Barcellona, ma il Bayern non lo libera), di Mbappé abbiamo detto, Cristiano Ronaldo difficilmente rimarrà in uno United senza Champions League (ieri ha detto addio formalmente), Dybala, Di Maria, Gabriel Jesus, forse Wirtz, poi il Chelsea, il Milan con Investcorp, Lukaku... Ci sono tutti gli ingredienti per tornare a divertirci. Covid e guerra permettendo.

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