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Juve: le due facce di Ronaldo e quella di Fagioli. Inter: cosa c'è dietro al primato (con due soli finali possibili). Milan: la scelta di Ibra per zittire i disfattisti. E sulle folle fuori dagli stadi...

Juve: le due facce di Ronaldo e quella di Fagioli. Inter: cosa c'è dietro al primato (con due soli finali possibili). Milan: la scelta di Ibra per zittire i disfattisti. E sulle folle fuori dagli stadi...TUTTO mercato WEB
martedì 23 febbraio 2021, 08:00Editoriale
di Fabrizio Biasin

Francesco Piccitto scrive: “Ciao, dato che nel tuo editoriale hai scritto “basta chiedere”, ti chiedo... Puoi scrivere che sono innamorato di Martina Stella da quando ha fatto l’Ultimo Bacio? Anche se all’epoca lei aveva 16 anni e io 12...  Sono passati 20 anni e la amo ancora!”. Martina, vedi cosa puoi fare.

L’Inter ha vinto il derby. Sapete perché ci è riuscita? Perché è più forte del Milan. Sapete perché è in testa al campionato? Perché nel binomio rosa+tecnico è più forte delle altre 19 avversarie. Questo significa che quello che sta facendo Conte sia banale? Per nulla, anzi. Trasformare “potenziale” in “risultati” è la cosa più difficile del mondo e il tecnico dell’Inter, ora, ci sta riuscendo alla grande. Resta la macchia dell’Europa che potrà essere lavata via solo con lo scudetto.

Per come si è incanalata, in pratica, la stagione dei nerazzurri potrà finire in due modi: 1) Senza lo scudetto, e allora sarà decisamente deludente anche con l’eventuale 2° posto. 2) Con lo scudetto, e allora, dopo 10 anni di amarezze, sarà trionfale. Vie di mezzo non ce ne sono. Questa cosa terrorizza Handanovic e compagni? Neanche un po’, come è giusto che sia.

L’Inter è in testa perché la sua proprietà – ora in difficoltà – ha investito molto, perché il suo allenatore è tra i migliori al mondo, perché tutti i giocatori che compongono la rosa (o quasi) sono nazionali nei rispettivi Paesi, perché la concorrenza, quest’anno, ha più problemi.

Dimenticatevi per un secondo i risultati. L’unica squadra capace di mettere “sotto” l’Inter in campionato, quest’anno, è stata il Napoli nel secondo tempo di Inter-Napoli, partita poi vinta dai nerazzurri grazie a un super Handanovic. Stop. Per il resto stiamo parlando di un gruppo che, almeno nei 14-15, deve temere solo la concorrenza della Juventus. Quest'ultima, però, non dispone della stessa esperienza in panchina. E la panchina in qualche modo fa la differenza.

Ps. Eriksen è rimasto a Milano per grazia ricevuta, ovvero perché il club non ha potuto e voluto fare mercato. Ecco, per una volta questa è stata una benedizione. Al resto hanno pensato allenatore e giocatore: uno è venuto incontro all’altro. Prima Conte ha scelto di utilizzarlo come vice-Brozovic, poi ha capito che il suo ruolo ideale è quello della mezz’ala. Con il danese al suo posto (e “mentalizzato” anche in fase difensiva), con Perisic capace di digerire i complicati movimenti dell’esterno “a tutta fascia”, l’Inter ha quasi completamente eliminato i suoi difetti.

E voi direte: “Ueilla, che sviolinata”. Se leggete codesto bislacco editoriale tutte le settimane, sapete che il qui scrivente porta avanti questo ragionamento da quando quelli del Grande Fratello erano ancora a casa loro, ovvero due ere geologiche fa.

Ecco perché – personalissima opinione - ha poco senso star lì a drammatizzare sul calo del Milan, che ovviamente non va sottovalutato ma è, semplicemente, normale. Il Milan è la squadra più giovane della Serie A, una delle più giovani d’Europa, il fatto che rallenti rispetto allo strabiliante girone d’andata è fisiologico. Questo significa che sia tutto finito e “oddio, il Diavolo arriverà a metà classifica?”. Per carità. Il Milan ha iniziato questa stagione per tornare in Champions League e non aveva neppure troppe certezze rispetto al quarto posto; per questo l’attuale seconda piazza è tutto tranne che una delusione, anzi. Chi la mortifica, ragiona secondo la logica del presente e non capisce che il campionato vive di alti e bassi, soprattutto in una stagione come questa.

Capitolo Ibrahimovic: l'idea che possa andare una settimana al Festival suonava strana già quando è stata comunicata, ora che Sanremo è diventata zona rossa diventa grottesca. Ibra non deve andare all'Ariston non perché non sia ugualmente in grado di giocare come sa, ma per il rispetto che deve al suo stesso club.

Juve serena e pochissimo in difficoltà contro il Crotone. E voi direte: "Ci mancherebbe!". Ma sono tornati i gol di Ronaldo, Buffon ha subito pochissimo, la classifica appare decisamente meno "pesante". Due appunti: 1) il ragazzino Fagioli non sembra la tipica promessa che poi non mantiene, tutt'altro. 2) Alla 64esima punizione calciata (un gol) Cr7 dovrebbe iniziare a farsi qualche domanda. A meno che non decida di tirarle di testa: lì è decisamente imbattibile.

Ecco, a un anno dall'esplosione della maledetta pandemia, vietato abbassare la guardia. Non fatelo neanche se pensate che sia normale andare a festeggiare i propri beniamini fuori da uno stadio. E se siete talmente indifferenti da non temere per la vostra salute, allora quantomeno pensate a quella di chi vi sta attorno.

 

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