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A Kulusevski si può concedere l'errore. Ma questa Juventus può permettersi il lusso di aspettarlo?

A Kulusevski si può concedere l'errore. Ma questa Juventus può permettersi il lusso di aspettarlo?TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 11 settembre 2021, 10:00Il corsivo
di Simone Bernabei

Partiamo da un presupposto. L'addio di Cristiano Ronaldo, con le sue tempistiche e i suoi modi discutibili, ha sconquassato le gerarchie dell'attacco della Juventus. Ancora di più, della manovra offensiva bianconera. La calamita accentratrice di palloni e palle gol non c'è più e adesso per tutti gli altri si apriranno più spiragli e aumenteranno pressioni e responsabilità. Vale per Chiesa e Morata, per Kean, per Dybala. Ma anche e soprattutto per Dejan Kulusevski.

Lo stesso Allegri ne ha parlato in conferenza, prima del Napoli. L'occasione, evidente, è anche legata alle tante assenze in attacco. Con Kulusevski che potrebbe avere una grande occasione per trascinare i suoi: "Lui ha delle ottime qualità. I ragazzi giovani, indipendentemente da quanto vengono pagati, hanno bisogno di tempo per crescere. Gli vengono messe addosso delle responsabilità esagerate", l'Allegri-pensiero. Un modo forse studiato per lasciargli la mente libera e non caricarlo oltremodo di pressioni e responsabilità, anche se le responsabilità Kulu deve prendersele visti momento e contesto. Lo svedese fu pagato 45 milioni a 19 anni. Ha un'innata qualità nei piedi che è ben al di sopra della media. Vede la porta e fiuta i movimenti dei compagni. E ha già dimostrato di saper risolvere partite importanti, pensiamo alla finale di Coppa Italia come esempio. In più, è al terzo anno da protagonista in Serie A con 74 presenze, 14 gol e 12 assist sulle spalle. La carta d'identità lo racconta ancora come un ragazzino, una promessa forse per qualcuno. Giusto quindi che possa cadere in qualche giornata no e in qualche errore per altri imperdonabile. Ci mancherebbe. Ma vista la situazione di casa Juventus, di oggi e di quest'anno, è lecito immaginare un Kulusevski sempre più protagonista. E sempre più pronto a vivere con disinvoltura le pressioni che la maglia della Juventus (e l'addio di Ronaldo) comporta.

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