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Manuel Rui Costa, fantasista arretrato da calciatore. Dirigente illuminato al Benfica

Manuel Rui Costa, fantasista arretrato da calciatore. Dirigente illuminato al BenficaTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
mercoledì 29 marzo 2023, 00:00Nato Oggi...
di Andrea Losapio

Se Antognoni era il ragazzo che guardava le stelle, Rui Costa per un lungo periodo ha cercato di dipingerle. Accomunati da una tecnica straordinaria, Rui Costa era la figura tecnica di riferimento di un periodo forse irripetibile, quello di Cecchi Gori, Batistuta e del Carnevale di Edmundo, il momento più bello e al contempo più discusso della settima sorella tinta di viola. O Maestro, un titolo che Rui Costa può sfoggiare quasi da crisma nobiliare per la tecnica e per la bellezza, per l'intelligenza calcistica ma anche per l'eleganza che sfoggiava mentre era in campo, tanto da destare molta curiosità in Eusebio, monumento del calcio portoghese, che lo nota a cinque anni mentre gioca come un bimbo della sua età.

Nel 1991 diventa uno dei protagonisti della vittoria del Mondiale Under20 da parte del Portogallo con una specie di dream team, nella finale pareggiata 0-0 contro il Brasile (e vinta 4-2 ai calci di rigore) dove gioca Roberto Carlos. Dalla sua parte c'è invece Luis Figo, che verrà discretamente famoso per la doppia firma tra Juventus e Parma, per poi finire al Barcellona. Rui Costa indossa la maglia numero 5, quella del regista offensivo brasiliano (e portoghese) importata sinonimo di classe per Junior al Torino.

Inizia al Benfica, vincendo un campionato portoghese e una coppa, poi passa alla Fiorentina per 11 miliardi di lire. Ci rimane sette stagioni e vive tutta l'epopea del sogno fiorentino, sperando di vincere un campionato, infranto poi proprio dal Carnevale di Rio di Edmundo e dall'infortunio di Batistuta. Per vincere è costretto ad andare al Milan, con cui alza Scudetto e Champions League, pur in un ruolo differente: partito trequartista, diventa anche una mezz'ala di straordinaria incisività, soprattutto negli assist. E da dirigente? Ora presidente del Benfica che affronterà l'Inter, ha costruito negli anni una macchina quasi perfetta. Se non in campo, nei conti, visto quanto riesce a vendere.

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