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Pochesci, il tecnico che aveva bisogno del tutor in conferenza. Ma che faceva anche divertire

Pochesci, il tecnico che aveva bisogno del tutor in conferenza. Ma che faceva anche divertireTUTTO mercato WEB
lunedì 9 ottobre 2023, 05:00Nato Oggi...
di Alessio Del Lungo

Sandro Pochesci è un personaggio destinato a far discutere da sempre. La sua carriera da calciatore non è stata esattamente memorabile, mentre da allenatore le cose sono andate un po' meglio e si è tolto diverse soddisfazioni. Nel '98 inizia la sua nuova avventura nei dilettanti in Prima Categoria, vincendo il campionato e riuscendo poi negli anni successivi, in un'altra società, a passare dalla Promozione all'Eccellenza e ad ottenere due salvezze. Il salto in Serie D gli consente di farsi vedere anche ai professionisti e, dopo ottime stagioni nelle quali si qualifica per i playoff, compie il grande salto in C2. Il personaggio controverso lo si capisce dai dettagli: per la Viterbese ufficialmente è un assistente, in quanto non possedeva ancora il patentino necessario per allenare nei professionisti. Si dimette quando è terzo in classifica per cambio della società e fa la stessa cosa con l'Olbia, che allena pochi mesi.

Da lì vive di alti e bassi, ma soprattutto di curiosi episodi, che ne delineano un carattere davvero particolare. Merita una citazione l'esperienza sulla panchina del Fondi, dopo l'acquisizione del club da parte dell'Università degli Studi "Niccolò Cusano": arrivato nel 2014, nel 2016 viene esonerato per motivi disciplinari. Il suo commento, ironico, fece scalpore: "Bandecchi è riuscito fare ciò che non tanti presidenti pensavano ma non hanno messo in pratica. Nemmeno Ciappici che è un mangia allenatori era riuscito ad esonerarmi. È la prima volta che mi capita". 5 mesi più tardi tornò su quella panchina, richiamato dopo il ripescaggio in Lega Pro.

Il grande salto lo compie nel luglio 2017, quando proprio Bandecchi, il primo presidente ad averlo cacciato, lo chiama in Serie B per allenare la Ternana e dopo 6 mesi lo esonera di nuovo. Nel 2020, da tecnico del Carpi in Lega Pro, viene squalificato un mese dalla FIGC per aver pronunciato delle frasi che passeranno alla storia contro gli arbitri: "Non ci possiamo permettere di protestare, il calcio lo conosciamo tutti, ma se contro questi blasoni importanti che investono molto dobbiamo vedere certe partite indirizzate allora è meglio che facessero come in America dove chi ha più soldi gioca e gli altri no".

Oltre che parlare delle sue abilità da tecnico, è impossibile non citare delle celebri frasi che sono diventate anche popolari sui social e gli hanno permesso di ottenere tantissimi consensi fuori dal campo. Da allenatore della Ternana spiegava che "Ibrahimovic potrebbe avere difficoltà con la nostra squadra, visto che si gioca palla a terra e con massimo due tocchi" oppure "Non siamo come l’Italia che annamo contro la Svezia e se famo pure menà, oltre che è una squadra de profughi se semo fatti anche menà e mo rischiamo de anna pure a casa. Una volta l’Italia menava e vinceva adesso ce menano e piagnemo. Semo diventati tutti pariolini. Nun se po' giocà co la paura, se mettevamo una squadra di Lega Pro contro al Svezia vincevamo. Quando c’è paura che te fai? Autogol". Fece arrabbiare molto la società anche quando disse: "Non siamo il Real Madrid ma neanche il Don Gnocchi". Un giorno invece fu ospite a Sky e si beccò con Costacurta dopo aver pronunciato queste parole: "Lì c’è Billy Costacurta, e menomale che c’aveva Baresi ed ha fatto una grandissima carriera". Da lì Bandecchi decise di mettergli un tutor per le interviste e le conferenze stampa pre partita. La Ternana non poteva più permettersi altre uscite del genere. Oggi, Sandro Pocheschi compie 60 anni.

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