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Mondiale in autunno da replicare? Difficile nel 2026 con 48 squadre e 3 Paesi ospitanti

Mondiale in autunno da replicare? Difficile nel 2026 con 48 squadre e 3 Paesi ospitantiTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
lunedì 12 dicembre 2022, 12:41Qatar 2022
di Tommaso Maschio

Le parole del difensore olandese Timber aprono al dibattito sulla possibilità che in futuro si possa nuovamente giocare un Mondiale in autunno come successo in questo mese in Qatar. Un’ipotesi che però incontra diverse resistenze, da parte dei club e dei tifosi, e anche problemi di altra natura visto che non sempre si giocherà in paesi piccoli come l’emirato dove tutte le gare si sono giocate nella stessa città o nelle vicinanze mantenendo così le stesse condizioni ambientali per tutte le formazioni.

A farne il punto è Repubblica.it che pone l’attenzione alla prossima edizione che sarà ospitata da tre paesi – Messico, USA e Canada – che danno all’evento un carattere continentale e vedrà le squadre trovare condizioni climatiche molto diverse e viaggi lunghi per trasferirsi da una sede all’altra ovvero l’esatto opposto di quanto accade in Qatar.

“Campionati e coppe compressi e tanti infortuni In verità è difficile che possa accadere nella prossima edizione del 2026 in Usa-Messico-Canada, anche perché l'allargamento a 48 squadre renderebbe ancora più complicato spezzare il calendario dei club a metà stagione. Il Mondiale di Usa '94, con alcune temperature torride, dimostrò peraltro che, quando le partite sono disseminate in stati o regioni dal clima molto diverso, è impossibile che tutte le Nazionali trovino condizioni ambientali uniformi, un privilegio invece possibile in Qatar. - si legge nell’articolo - Per permettere le date del Mondiale, e salvaguardare il principio che chi lo gioca deve trovarsi nelle migliori condizioni, il calendario di coppe e campionati è stato così compresso da avere causato parecchi infortuni poco tempo prima. Adesso la questione delle conseguenze del Mondiale sta per trasferirsi ai club. Dove i preparatori atletici, che hanno potuto lavorare con chi non è andato in Qatar, colmando con un lavoro mirato le lacune individuali emerse durante la stagione, dovranno affrontare l'inedito problema di chi al Mondiale c'era”.

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