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Atalanta, il "paradosso" di una squadra compatta (non esente da rimpianti)

Atalanta, il "paradosso" di una squadra compatta (non esente da rimpianti)TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 09:00Serie A
Filippo Davide Di Santo

Paradossale. Non c’è altro modo per descrivere l’Atalanta, in attesa delle prossime partite che schiariranno il vero valore della Dea. Un bilancio positivo, ma attorniato da rimpianti e segnali all’insegna del paradosso per una squadra che oggettivamente non sta riscontrando una caduta libera oppure una crisi (sebbene oggi questo termine venga spesso utilizzato in maniera generica al primo stop).

Già, perché non si sta parlando di una squadra confusa, né tantomeno disunita o che abbia fatto un passo indietro sotto il profilo della mentalità. L’Atalanta di Juric è compatta, attacca, costruisce, crea, punta sempre a vincere e soffre solo quando si complica la vita da sola piuttosto che per la reale superiorità degli avversari (in attesa dei prossimi scontri). Eppure, paradossalmente, ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato in queste prime giornate, con una lista di rimpianti che, citando Juric, si sta allungando sempre di più.

Il problema? La concretezza. Quella che aveva fatto la fortuna di questa squadra: dal gol sbagliato da Maldini contro il Pisa, all’occasione fallita da Krstovic tra Parma e Juve, passando per la gara con il Como fino a quella con la Lazio dove, in mezzo, si aggiungono anche degli episodi sfortunati tipo il palo di Zappacosta e la parata di Provedel su Lookman. Piccoli dettagli che alla lunga pesano, soprattutto su una classifica che vede l’Atalanta sì ancora in alto, ma con almeno 6 punti mancati per un nulla.

Ivan Juric dovrà inevitabilmente migliorare la sua squadra sotto questo aspetto nonostante la crescita sul gioco. Non mancano alcuni difetti tra i primi tempi spesso sottotono e una gestione dei cambi talvolta rivedibile. Ora lo Slavia Praga, poi un doppio impegno tra Cremonese e Milan, dove l'Atalanta deve vincere e concretizzare ancora di più un lavoro che sta crescendo, ma che per ora è rimasto a metà.

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