Buffa racconta Paolo Rossi e Firenze: "Quella volta che il padre lo portò da Hamrin..."

Il giornalista Federico Buffa ha parlato ai media presenti, tra i quali noi di TMW, a margine del premio Fair Play Menarini, a Firenze: "Questo premio ha evidentemente fascino, calcolando chi viene e che chi non può farlo si scusa tanto. E poi posso parlare con Sasa Vujacic, uno dei giocatori preferiti che ho potuto commentare nella NBA".

Firenze cosa significa per lei?
"Un crocevia della mia vita, ci sono passato tante volte. Mio padre aveva una venerazione per questa città e mi ci portò poco dopo l'alluvione, mostrandomi i segni. Poi ci sarò tornato cento volte…".

Una storia che vorrebbe raccontare, su Firenze?
"Il giovane Paolo Rossi che viene portato in motorino da Prato da suo padre per vedere la Fiorentina. E gli dice, guarda Kurt (Hamrin, ndr). Siccome Rossi era un'ala destra, originariamente, è stato il dribbling di parte della sua vita".

Fair play e rispetto delle regole. Come porsi, oggi?
"Il fair play è un'invenzione inglese, sia semantica che concettuale. Loro hanno iniziato a giocare a calcio senza bisogno di avere un arbitro, perché un gentleman inglese sa da solo certe cose. Però adesso il senso è traslato: non è solo comportarsi bene, ma avere amore per ciò che si fa e per il gioco. Se non ami lo sport che pratichi, indipendente dal livello, difficilmente ti comporterai con fair play".

Richieste al presidente del CONI, presente stasera?
"Potessi sarebbe sempre la stessa: dal 1948 ci abbiamo messo tempo a scrivere la parola 'sportive' in Costituzione, ora serve coniugare in maniera diversa lo sport con la scuola. Dopo è difficile farlo davvero".