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"Che squadra di m...". I tormenti di Insigne: Napoli in declino in una delle sue stagioni migliori

"Che squadra di m...". I tormenti di Insigne: Napoli in declino in una delle sue stagioni miglioriTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 4 marzo 2021, 12:28Serie A
di Raimondo De Magistris

La stagione di Lorenzo Insigne e quella del Napoli non viaggiano su binari paralleli. Nel pieno della sua maturità calcistica, all'alba dei 30 anni, il capitano degli azzurri s'è trovato a fare i conti con una squadra che non ha più la forza, la voglia, la compattezza di un paio di anni fa. Quando parlare di Scudetto non sembrava utopia, quando entrare tra le prime quattro sembrava atto quasi scontato.

Non è così in questo Napoli, che ieri da quel quarto posto s'è ulteriormente allontanato. Al termine di un 3-3 rocambolesco, che forse premia i partenopei oltre i loro meriti ma che ha il sapore di beffa per il rigore concesso al Sassuolo nell'ultima azione. Il Napoli ieri non avrebbe meritato di vincere, eppure aveva la vittoria era in pugno e la aveva grazie a una prestazione eccellente di Lorenzo Insigne. Che nel primo tempo s'è visto annullare un meraviglioso gol per millimetrica posizione di fuorigioco. Che nella ripresa - nel momento più difficile della partita - ha servito a Di Lorenzo un pallone che era solo da depositare in fondo al sacco. Che al 90esimo ha trasformato un rigore che poteva essere pesantissimo e invece non lo è stato.

"Che squadra di merda", ha detto Insigne uscendo infuriato dal terreno di gioco scalciando tutto ciò che aveva dinanzi a sé. Prendendosela coi compagni e poi anche con l'allenatore. "Quel gesto di stizza penso sia la reazione più normale che si possa avere dopo aver pareggiato una partita al 93’ per la concessione di un calcio di rigore. Insigne, come ho spesso ho detto, perde due volte, anzi, tre: da capitano, da calciatore e da tifoso del Napoli... Lorenzo vuole sempre il massimo da sé stesso in campo e negli allenamenti: da capitano sprona i compagni a pretendere sempre il massimo in ogni attimo. Ci tengo a precisare che non ha insultato nessuno, ma ha imprecato solo contro una partita gettata via all'ultimo istante", ci ha tenuto a precisare oggi il suo agente.

Spiegazione che non sposta di una virgola la situazione. Perché che Insigne si sia pentito appena rientrato negli spogliatoi era passaggio da dare quasi per scontato, ma resta l'amarezza per come stanno andando le cose. Capitano del Napoli, 10 della Nazionale, Insigne nella sua reazione esagerata spiega anche la crepa che s'è aperta tra le sue ambizioni nel momento più alto della sua carriera e quella del resto della squadra.

Undici gol in 21 partite sono media che lo hanno portato già oggi a fare meglio degli ultimi tre anni, ma potrebbero spingerlo a superare addirittura il suo record di 18 reti nella Serie A 2016/17. A fare meglio rispetto alla stagione in cui il Napoli chiuse il campionato al terzo posto e in Champions, dopo aver superato la fase a gironi, s'arrese ai futuri campioni del Real Madrid. Era la stagione precedente a quella dei 91 punti, era una realtà molto diversa da questa realtà. Perché oggi il confronto con quel Napoli è sconfortante, ma non lo è quello tra quell'Insigne e quello attuale.

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